Due di Irene Némirovsky

Irène Némirovsky non ha più bisogno di presentazione al pubblico italiano: la casa editrice Adelphi ha ormai pubblicato quasi tutti i suoi romanzi, postumi, visto che la grande narratrice è morta ad Auschwitz nel 1943. Ora la pubblicazione di “Due”, ambientato negli anni immediatamente successivi alla Prima Guerra Mondiale, a Parigi, ci immette in un tempo e in un’atmosfera abbastanza nuova per la scrittrice, quella di giovanissimi scampati alla strage delle trincee che vogliono cercare un’immediata felicità che li risarcisca dei sacrifici compiuti.

La storia gira attorno alla famiglia Carmontel, i cui figli, soprattutto il minore, Antoine, cerca spasmodicamente la felicità nelle braccia di ragazze compiacenti e disponibili per contrastare la freddezza e l’ostilità di genitori e fratelli. E’ significativo l’incipit del romanzo, che sembra riassumerlo completamente:

“Si baciavano. Erano giovani. I baci nascono in modo così naturale sulle labbra di una ragazza di vent’anni! Non è amore, è un gioco; non si insegue la felicità, ma un attimo di piacere”.

In realtà la storia raccontata dall’autrice si dipana nel corso di parecchi anni, e segue le vicende di Antoine, Marianne, Solange, Gilbert, Evélyne. Amori che si inseguono, si incrociano, svaniscono, portano felicità, gioia di vivere ma anche solitudine, disperazione, malattia e morte, come è naturale che sia la normale esistenza di tutti.

La Némirovsky sembra tuttavia voler indagare in modo specifico sul matrimonio, come esito naturale delle vita a due; la sua analisi si sofferma sulle varie e diverse fasi della esistenza di coppia. Come avviene, si chiede l’autrice, il passaggio nella vita coniugale dall’amore-passione all’amicizia? Come e quando si passa dal tormentarsi per le inevitabili divergenze e contrasti al volersi davvero bene, contando solo sull’amicizia e la profonda comprensione reciproca?
E’ questa la storia narrata attraverso il matrimonio difficile e pieno di ostacoli (adulterio, rivalità, abbandono, incomprensione) di Marianne e Antoine: una storia di una sconcertante attualità, dove, attraverso le analisi raffinate della psicologia dei personaggi creati dalla fantasia della scrittrice, possiamo ritrovare le analoghe sofferenze, i problemi, i dubbi, che tutti noi, se abbiamo provato a credere nella vita di coppia, abbiamo riscontrato nella nostra esperienza. La prosa lucida e mai consolatoria di Irène Nemirovsky illumina anche questo aspetto, in fondo poco esplorato, della vita a due, senza ipocrisie né infingimenti: ci si può amare, perdere, soffrire, ma alla fine anche ritrovare su basi più solide e meno convenzionali. Una lezione piena di speranza per chi, giovane, si arrende alle prime difficoltà inevitabili della vita coniugale.