Etzel Andergast di Jakob Wassermann

La casa editrice Fazi propone ai lettori il secondo libro della trilogia scritta da Jakob Wassermann, il cui primo romanzo era stato Il caso Maurizius, definito una vera e propria “pietra miliare della letteratura tedesca”. A esso fa seguito Etzel Andergast, il romanzo che sarà nelle librerie italiane dal 22 ottobre 2020.

La prima parte dell’opera è ambientata in una piccola città tedesca e ruota attorno alle figure di Johann Irlen, uomo ancor giovane, più che benestante e con una notevole carriera alle spalle, e un semplice medico di famiglia, Joseph Kerkhoven, scelto da Irlen, in virtù del suo atteggiamento tranquillo e premuroso verso i pazienti, per curare una malattia che attraverso gravi sofferenze lo condurrà a una fine prematura.
Questa parte del romanzo è dedicata al rapporto di amicizia che nasce fra i due nel periodo antecedente la Prima guerra mondiale.

Kerkhoven è davvero un medico singolare: tratta i suoi pazienti con attenzione e rispetto e, quindi, al caso di Irlen presterà estrema attenzione. Questa amicizia, destinata purtroppo a finire per la mortale malattia di Irlen, è però l’occasione per il giovane medico per cambiare la propria vita. Già provato da un matrimonio infelice a causa della perdita della moglie dopo lunga sofferenza, Kerkhoven incontra la moglie del nipote di Irlen e, con lei, pian piano, ricostruisce la propria vita. Nella parte centrale del romanzo, ambientata prima del 1930, ecco Kerkhoven felicemente sposato con Marie. Il medico, ora uomo maturo, è professore a Berlino e si dedica ancora con passione a curare gli ammalati. Incontra così il ventenne Etzel von Andergast che lo consulta dopo lo choc subito in seguito alla tragica morte di un amico. Tra i due s’instaura da subito un rapporto più che amichevole

“Etzel Andergast aveva immaginato che parlare con Kerkhoven, e parlargli in quanto medico, sarebbe stato decisamente più semplice. Non gli importava di dover aspettare, anzi, in realtà si augurava di essere l’ultimo. [...]
Considerando le conseguenze di una decisione così impulsiva e la strana relazione che ne nacque (foriera di grandi avvenimenti per entrambi) quello tra Kerkhoven e Andergast ebbe tutta l’aria di essere un incontro voluto dal destino.”

Anche se Kerkhoven non è più lo stesso uomo di una quindicina di anni prima, mantiene comunque una personalità mite e attraente allo stesso tempo: alcune sue pubblicazioni avevano attirato l’attenzione del mondo scientifico, ma la nuova fama non aveva cancellato le sue attenzioni verso chi soffre. Etzel è prima paziente poi amico, quindi diviene addirittura il suo braccio destro:

“Domandò a Etzel se non avesse voglia di diventare il suo segretario: era un progetto al quale aveva pensato da tempo. Etzel ne fu sorpreso."

Da qui in poi si snoda il romanzo che è un intrecciarsi di eventi che coinvolgono il giovane e colui che egli chiama, in tono reverenziale, “il maestro”. In poco tempo, Etzel cresce, cambia e si misura con Kerkhoven.
In una Berlino cupa che ospita scontri di gruppo e personali, i due si conoscono e reciprocamente si studiano. Etzel, però, divenuto uomo, cambia atteggiamento e osa qualcosa che mai avrebbe immaginato. Si lascia trascinare da ardori e passioni e questo segnerà la vita sua e quella del medico tedesco.

La parte finale del romanzo è difficilmente immaginabile: il lungo e corposo libro è l’occasione per riflettere sia sul rapporto tra due persone così diverse tra loro, sia su una società pervasa da ideali di ribellione e rivoluzione. Jakob Wassermann si conferma autore di talento perché sa raccontare, con abile linguaggio, le tematiche sociali di un periodo storico e quelle più intime degli esseri umani.