Fiabe popolari italiane di Alberto Mari

Ci sono fiabe terrificanti, ci sono fiabe comiche, ci sono fiabe romantiche, ma quello che conta è la spontaneità con cui sono state scritte. In una collana del Club degli editori tanti anni fa mi imbattei in queste "Fiabe popolari italiane" introdotta da Alberto Mari in cui si parla della nostra tradizione di fiabe, sovente sottovalutata. Siamo infatti abituati alle favole di Perrault o di Grimm senza considerare che sotto il sole del Mediterraneo esistono tradizioni altrettanto valide come la nostra italiana.

Nell’edizione le fiabe sono divise per regioni e nel campionario c’è molta varietà.
Il genere fiabesco tende a somigliarsi nei temi e nei personaggi, ma il tono varia moltissimo in quanto non c’è stata una rielaborazione vera e propria, anche se ci sono delle eccezioni. Prendiamo ad esempio "Fantaghirò persona bella", da cui è stato tratto uno sceneggiato televisivo, la principessa non è un personaggio debole, ma volitivo e con caratteristiche maschili, non aspetta di essere salvata, ma concorre essa stessa alla propria salvezza.
Inoltre esiste un regime comico e triviale che rendono le fiabe molto realistiche, ad esempio "L’erba petaiola", che è di crassa volgarità, ma che in fondo ha come messaggio la presa in giro di snob e aristocratici con la puzza sotto il naso e si potrebbe continuare. Libro molto consigliato per chi ama la tradizione nostrana.