Fiero Siatù
- Autore: Irena Dousková
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Keller Editore
- Anno di pubblicazione: 2023
Il mondo osservato attraverso gli occhi dei bambini spesso risulta essere molto diverso rispetto a come appare a quelli di noi adulti, incapaci spesso di cogliere il significato più profondo della nostra esistenza, a causa di uno sguardo che ha perso l’originale purezza che nei piccoli invece è ancora intatta.
Per questo i libri di narrativa per ragazzi e per l’infanzia sono spesso strumenti indispensabili per cogliere la bellezza della vita, pur nella sua complessità e nei suoi molteplici aspetti, anche drammatici, ma che se visti da una prospettiva più autentica, possono essere accettati con maggior serenità.
In questa ottica si colloca un delizioso libro della scrittrice ceca Irena Dousková intitolato Fiero Siatù (Keller editore, 2023, traduzione di Raffaella Belletti), che narra le vicende tragicomiche di Helena, detta “Helenka”, una bambina di nove anni che vive in una città di provincia della Repubblica Ceca, Niçin, nella sua famiglia non convenzionale.
Essa infatti è composta da sua mamma Katerina, soprannominata da tutti compresa da sua figlia “Kacenka”, dal suo fratellino “Pepicek”, figlio di Katerina e di Pepa, il compagno della mamma, che completa il nucleo familiare, anche se in realtà questi ultimi due si chiamano entrambi Josef e per distinguerli vengono utilizzati questi soprannomi.
Pepa è considerato da Helena a tutti gli effetti suo padre perché l’ha cresciuta, pur non essendolo da un punto di vista biologico. Siamo all’inizio degli anni Settanta, quando ancora esisteva la Cecoslovacchia che era governata dal Partito Comunista stretto alleato del governo russo.
Helena è una bambina intelligente, gentile, sensibile e se la cava bene a scuola, tranne che in educazione fisica, a causa della sua scarsa agilità dovuta al suo peso, che la rende bersaglio di molti suoi compagni di classe,ma ai quali lei cerca di non dare retta. A Niçin, non c’è molto da fare a parte fare una passeggiata al “Colle Santo”, il principale colle che domina dall’alto la cittadina, oppure visitare la Casa della Cultura, un’istituzione presente a quanto pare in quel periodo in gran parte delle città Cecoslovacchia, ma Helena trova sempre un modo originale e gradevole per occupate il suo tempo.
Il suo talento per il disegno, la costante presenza di figure adulte nella sua vita più che di coetanei e il suo carattere riflessivo, la rendono però diversa dagli altri bambini, in quanto più sensibile ai problemi degli altri.
I suoi genitori fanno un lavoro un po’ particolare in quanto recitano in una compagnia teatrale che si esibisce nel teatro cittadino, ma all’occorrenza possono anche ricevere delle parti presso altre città. La famiglia di Helena sperimenta quasi tutti i giorni il senso di precarietà di una professione non convenzionale e non facile da portare avanti e per affrontare i problemi soprattutto economici che si presentano, deve fare fronte comune e rimanere unita, obiettivo che peraltro riesce a raggiungere.
La capacità di adattamento in particolare di Helena è davvero notevole e, essendo cresciuta in una famiglia di attori, sviluppa ben presto anche la passione per la recitazione, pur non desiderando cimentarsi in essa, per le storie e per la cultura in generale, che respira a pieni polmoni fin dalla tenera età.
Nella apparente semplicità della sua vita, fatta di scuola, giochi svolti da sola, con il fratellino o qualche amichetto, disegni e visite dei o ai nonni materni che si trovano in una piccola cittadina vicina di nome Zakopy, ella invece si fortifica e cresce bene.
Tutto questo grazie a tante esperienze di vita importanti come quella dell’abbandono del padre naturale, che ogni tanto si fa vivo scrivendo delle lettere alla nonna materna della piccola protagonista, Mila; quella del lutto, a seguito della scomparsa di alcuni personaggi di contorno del romanzo; quella della scuola, non solo quella dell’orario tradizionale, ma anche lo studio di altre attività a parte come il tedesco.
Fondamentale nella sua infanzia il ruolo svolto dai suoi due nonni materni di Zakopy Mila, appunto, e Frantisek tra i personaggi secondari più significativi della storia e in particolare quest’ultimo, che nelle sue passeggiate con Helena le insegna e le fa fare molte cose. Helena si sente così amata dalla sua famiglia e riesce a superare il dramma dell’abbandono del padre naturale, di cui è a conoscenza e che non ha mai voluto occuparsi di lei fin dalla sua nascita.
Si tratta quindi di un romanzo di formazione, ma con molti aspetti comici e risvolti spiritosi, legati molto anche all’ingenuità e a volte la goffaggine della protagonista,che però non si perde mai d’animo, anche quando tutto sembra andare nella direzione sbagliata per lei e per la sua famiglia.
Ci si affeziona subito a Helena che, per quanto venga descritta come non bella fisicamente in alcuni passaggi del testo da alcuni personaggi o da lei stessa, essendo l’io narrante della storia, suscita nel lettore un profondo senso di tenerezza per la sua generosità, la sua creatività e la sua gentilezza d’animo.
A volte si lascia sopraffare da qualche brutto pensiero o qualche intenzione non proprio delle migliori, ma la sua natura buona prevale nella storia anche nei momenti bui e dolorosi che sperimenta. La capacità di coniugare con sapienza situazioni comiche e spassose ad altre drammatiche, rende vivace il racconto e pur nell’apparente semplicità della storia, unita a uno stile lineare e scorrevole tipico della narrativa per l’infanzia,la sensazione che possa accadere qualcosa di importante e significativo è sempre presente nella narrazione e le aspettative riposte dal lettore nella vicenda non vengono mai deluse, finale compreso.
In esso viene svelato il vero significato del nome che dà il titolo alla storia, Fiero Siatù, che Helena trova in un brano letto a scuola e pensa sia un patriota o un eroe nazionale, mentre le cose stanno in modo diverso e anche tale scoperta contribuisce a far crescere nella piccola protagonista una maggiore consapevolezza del suo ruolo nella vita.
Irena Dousková è nata nel 1964 a Pribram nell’allora Cecoslovacchia, oggi diventata Repubblica Ceca e vive attualmente a Praga. Si è laureata alla Facoltà di Giurisprudenza della Charles University nella Carolina, ma non ha mai svolto la professione legale.
È stata invece giornalista, drammaturga e bibliotecaria, prima di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura. Considerata tra le migliori autrici contemporanee nella sua patria, è anche la scrittrice ceca più tradotta all’estero. È autrice anche di poesie,e proprio è partito il suo percorso letterario,e di racconti. Circa ogni tre anni esce un suo nuovo romanzo. Fiero Siatù è stato tradotto in oltre quindici lingue, con adattamenti anche per il teatro e la televisione ed anche anche il suo libro più apprezzato dalla critica.
Fiero Siatù è stato pubblicato nella Repubblica Ceca nel 2002 con il titolo originale di Hrdý Budžes letteralmente “L’orgoglio di Budze” e in Italia nel 2023 dalla casa editrice Keller di Rovereto in provincia di Trento con l’ottima traduzione di Raffaella Belletti.
Questo libro oltre che divertente ed emozionante, è una velata critica al mondo degli adulti, spesso sordi alle esigenze dei bambini e di tutte le persone molto sensibili e incapaci di costruire una società attenta anche agli aspetti umani e non solo ai soldi e al prestigio sociale.
C’è anche però una critica ai bambini, a volte i primi a emarginare i loro coetanei perché non rispondono a determinati canoni estetici o a certi modelli di comportamento, come avviene con Helena.
Resta comunque un libro poetico per la dolcezza e l’efficacia delle immagini e delle situazioni descritte, pur nel suo stile di scrittura essenziale, ma consono al tipo di storia che l’autrice intende raccontare.
Irena Dousková crea con grande bravura in questo libro una protagonista che, pur legata al contesto storico e culturale nel quale esso è ambientato, può tranquillamente rappresentare un modello per l’infanzia anche per le generazioni di oggi, facendo empatizzare e identificare i piccoli lettori con lei.
Una storia che commuove e diverte al contempo perché racconta i problemi dell’esistenza umana, ma anche la meraviglia del dono della vita che ciascuno di noi riceve. L’autrice riesce in tale intento attraverso lo sguardo limpido, delicato e dolce di una bambina descritta con sorprendente chiarezza, tanto da farla sentire viva e presente. Per tali caratteristiche il lettore non può che amarla.
Fiero Siatù
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