Ghost
- Autore: Paul Roland
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Gremese
- Anno di pubblicazione: 2014
Con i fantasmi succede come con gli ufo: qualcuno li vede, qualcuno ci crede, qualcun altro nemmeno sotto tortura, perchè la visione è mobile come la donna della romanza, e la differenza che passa tra un avvistamento e un’allucinazione, molto labile. In fondo è così che funziona dalla notte dei tempi: chi confida nella vita dopo la morte non necessita di prove, per chi - al contrario - diffida sulla scia di Tommaso, nessuna prova è mai abbastanza provata e sufficiente. A detta di Paul Roland - espertone britannico di cose e libri sull’aldilà - le prove della vita oltre la morte si conterebbero copiose da che mondo è mondo. A parte qualche miope di suo, è l’adesione cieca al dato empirico che ci allontana dal prenderne atto una volta per tutte, concorrendo a relegare le epifanie paranormali a rango di leggende. Le pagine del suo nuovo libro sull’occulto, "Ghost. Spettri, poltergeist, apparizioni, luoghi infestati e altri fenomeni paranormali" - da poco edito in italiano da Gremese con traduzione di Maurizia Paolucci - non si fanno scrupoli positivisti trasudando piuttosto di casi-emblema del soprannaturale che ci è contiguo, al punto che anche Jung, in barba a Freud, ci metteva la mano sul fuoco.
Per Roland piuttosto che nicchiare sarebbe più utile soffermarsi sulla natura delle manifestazioni oltremondane, soltanto sporadicamente assimilabili alle cattive intenzioni palesate da cinema e letteratura orrorifica. Per dirla con le parole dello stesso autore:
“(…) i fantasmi non sono le entità malevole della letteratura horror e delle leggende popolari, bensì la manifestazione di un’ampia varietà di fenomeni naturali – residui di energia individuale, proiezioni della propria essenza eterica, scariche di energia cinetica (alle quali è dovuta la maggior parte delle attività poltergeist) e anche spiriti disincarnati. Fenomeni di questo tipo si sono verificati per secoli e sembrano comuni a tutte le culture” (pag. 261).
Antropologicamente parlando, su quest’ultimo punto non ci piove: ciò che resterà - temo per sempre - da dimostrare è che non si tratti di abbagli del cervello, portato a conferire senso logico (consequenziale) anchè a ciò che senso logico non ha.
Aldilà del fatto che siate convinti della bontà di questa tesi, “Ghost” è un libro piacevolissimo (a un prezzo più che abbordabile, 12.90) in cui si incrocia tutto l’incrociabile del nostro insolito quotidiano: castelli e magioni affollati di presenze nemmeno fosse la City all’ora di punta, inquieti revenant e fantasmi di guerra, posseduti, reincarnati, poltergeist, sedute spiritiche, tavolette oui-ja (non vi fidate troppo, se avete visto “L’esorcista” sapete bene perchè) e, in ultimo, persino un prontuario del perfetto indagatore dell’incubo stile Dylan Dog.
Ultima noterella a beneficio di diffidenti a oltranza e/o simpatizzanti del CICAP: Paul Roland vanta natali inglesi, e se in fatto di fantasmi non vi basta la parola di un inglese, temo non ci sia niente da fare: resterete miscredenti fino a prova contraria (hai visto mai che il fantasma di Marilyn Monroe si decida a visitarvi, prima o poi).
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