Giocatori d’azzardo. Storia di Enzo Paroli, l’antifascista che salvò il giornalista di Mussolini
- Autore: Virman Cusenza
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2022
Giocatori d’azzardo. Storia di Enzo Paroli, l’antifascista che salvò il giornalista di Mussolini (Mondadori, 2022) è un romanzo che è anche una cronaca di un avvenimento singolare, che racconta anche un conflitto interiore, un dramma morale. È un libro che è costruito con lo stile della grande inchiesta, scritto da un giornalista affermato quale è l’autore, Virman Cusenza, siciliano, già direttore del “Mattino” e del “Messagero”, ma che inizia la sua attività come cronista d’inchiesta a Palermo.
Si tratta di un validissimo libro, completo di dettagli, notizie, curiosità e riflessioni.
Racconta la vicenda e la storia dell’avvocato Enzo Paroli, un antifascista laico appartenente a una famiglia socialista che nel 1945, per un periodo di oltre otto mesi, ospitò nello scantinato della propria abitazione a Brescia un signore di nome Telesio Interlandi. Interlandi era originario di Chiaramonte Gulfi (Ragusa) e uno dei volti più odiati del regime fascista: un giornalista da alcuni chiamato, per i suoi stretti legami con il Duce, il ventriloquo di Benito Mussolini. Era il direttore del giornale “Il Tevere”, ma anche e soprattutto il direttore de “La Difesa della Razza”, il cui capo redattore era peraltro Giorgio Almirante.
Telesio Interlandi era senza dubbio un uomo molto temuto per le sue intransigenti campagne razziste, svolte nei terribili anni Trenta e Quaranta del secolo scorso. Adoperava infatti i giornali come se fossero veri e propri manganelli, ma accadde che, dopo la caduta del Fascismo, si ebbe a rischiare da parte di questi soggetti di perdere la vita e di essere giustiziati sommariamente. E questo poteva avvenire magari per mano di un partigiano per strada, oppure, nel migliore dei casi, subendo un processo in una delle Corti straordinarie incaricate per giudicare i reati di collaborazionismo.
A togliere da questi pericoli e beghe giudiziarie il fascista Interlandi e a “salvarlo” in un certo qual senso da questi destini in parte cruenti che coinvolsero molti esponenti di rilievo del Regime, si schierò proprio l’avvocato antifascista Enzo Paroli. Questi prima lo difese materialmente da attacchi personali, nascondendolo nella sua stessa dimora, e poi lo difese anche in via giudiziaria, ottenendo la revoca dei mandati di arresto nei confronti dello stesso.
Leonardo Sciascia aveva posto attenzione a questa incredibile vicenda, con l’intenzione di scriverne una storia. Nel 1989 il grande scrittore siciliano avrebbe voluto proprio raccontare questa particolare vicenda, e incontrò anche il figlio di Paroli, Stefano, anche lui avvocato — vi è una foto che documenta questo incontro. Ma Sciascia purtroppo già troppo malato non riuscì a portare a termine il progetto di raccontare la storia di quest’uomo che definì un eroe.
Virman Cusenza riprende adesso la storia in questo accattivante volume e tenta di comprendere le reali motivazioni che nel 1945 spingono un antifascista, socialista, quale l’avvocato Enzo Paroli, a salvare quasi letteralmente la vita al fascista dichiarato Telesio Interlandi. Appare evidente come Paroli si assunse una grande responsabilità, in quanto si trattava di nascondere un latitante e pertanto si commetteva un reato, ma nondimeno non esitò a farlo. E così facendo espose la sua reputazione e la sua vita professionale e anche la sua stessa vita privata. Paroli ospitò Interlandi con tutta la sua famiglia e ci si chiede con quale fine, umanitario o forse per garantirgli un diritto alla difesa. È questo l’interrogativo che si pone l’autore nel suo libro di vero interesse, in cui non solamente si traccia la storia di Paroli e di Interlandi, ma si traccia uno spaccato di storia di quel periodo e di quegli anni.
Si indaga e si danno le coordinate su quello che effettivamente erano questi due uomini, Paroli e Interlandi. Il titolo del libro, Giocatori d’azzardo, vuole appunto significare i rischi che si presentavano a mettere in atto questa operazione, da parte di tutti e due i protagonisti della vicenda. E questo impegno di difendere Interlandi forse fu più rischioso per Paroli, che era però un anticonformista e aveva una relazione extraconiugale con la sorella di un noto squadrista, quel Ferruccio Surlini che fu poi ucciso da un carabiniere in aula. Paroli era un antifascista il cui mondo era lontano anni luce da quello di Interlandi, ma ciò nonostante questi due mondi si incontrano e accadono una serie di fatti.
L’autore mostra di essersi ampiamente documentato, avendo avuto accesso alle carte che erano in possesso di Leonardo Sciascia, che aveva già raccolto quanto gli era necessario per scrivere la storia, come pure sulla scorta di altro materiale documentario acquisito all’Archivio Centrale dello Stato. Si tratta di documentazione varia, tra cui verbali di particolare interesse che mettono insieme, un passo dopo l’altro, gradualmente, tutto il mosaico di avvenimenti che interessano la vicenda.
Sciascia dichiarò di essere rimasto impressionato dalla fraternità umana e dal gesto “eroico” verso l’odioso Interlandi e affermava pure che c’è il Fascismo dei fascisti e il Fascismo degli antifascisti e Paroli evidentemente non ha voluto appartenere a questa categoria, e lo si può definire a questo riguardo come un “eretico” come lo era Sciascia, che non vuol dire avere ragione ma significa il rifiuto del rito, cioè il “gioco d’azzardo”.
Questo libro è importante perché colma uno spazio vuoto di una fase storica e non si tratta di revisionismo storico, ma di confermare che esiste il Fascismo e l’antifascismo, la guerra e la pace, l’amico e il nemico, ma che esiste anche qualcosa che vi è sotto la pelle dell’amico e del nemico, che è la dimensione umana della vita. Questa storia tra un giornalista e un avvocato, una splendida vicenda tra un fascista e un socialista antifascista, è un inno alla vita, un documento contro la pena di morte. Sono entrambi “Giocatori d’azzardo” rispetto alla ritualità del Fascismo e dell’antifascismo e questo è il senso e il valore che evidenzia questo libro.
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