Gli amanti fiamminghi
- Autore: Paolo Maurensig
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2008
“Gli amanti fiamminghi” di Paolo Maurensig inizia con due vecchi amici e con le loro mogli che partono alla volta della Catalogna ma poi si fermano sulla Costa Azzurra. Entrambi sono di mezza età e hanno già affrontato un precedente matrimonio. La voce narrante, scrittore di professione, ha conosciuto la seconda moglie, Manola, tramite il suo amico, Jacopo, che è invece sposato con Emma, donna ricchissima e possessiva. Il narratore ha ormai perso la sua vena creativa e, invece, a sorpresa, scopre che Jacopo ha scritto un romanzo e, forse, si tratta del romanzo che lui mai avrebbe potuto scrivere: un romanzo d’amore.
Trova per caso (?), in un quaderno, il manoscritto del romanzo e così riflette:
“Il suo romanzo… Una sorpresa. Eppure me l’aspettavo. Da quando? Da sempre, dovrei dire, da quando eravamo ancora adolescenti, da quando iniziavamo a confrontare i nostri scritti. I suoi erano di una semplicità, di una purezza sublimi. Scriveva in modo naturale, come è naturale per una pianta crescere, per un uccello spiccare il volo”.
Impossibile, quindi, per il narratore, non leggere il manoscritto e, storia nella storia, lo sottopone a tutti i lettori che, assieme a lui, lo leggono tutto d’un fiato. È una storia un po’ fantasiosa che fa totalmente immedesimare il narratore nel protagonista. Ma emergendo dalla storia e tornando nella realtà, si trova invischiato nell’improvvisa morte del suo amico. Cosa sia successo non è chiaro, il narratore omette, trascura, confonde e la sua vita ne resta sconvolta.
Gli resta solo il titolo del romanzo “Gli amanti fiamminghi”. Il tema della morte improvvisa ed enigmatica è ripresa dall’immagine della copertina, Les amants di Magritte in cui i due amanti appaiono avvolti da un telo e propongono una visione enigmatica ed inquietante dell’amore, ancor più se si pensa che quei volti coperti richiamano lo shock che subì il piccolo Magritte quando il corpo della mamma, morta suicida, fu pescato dal fiume Sambre ed il volto coperto dalla camicia da notte che indossava.
Paolo Maurensig evidenzia soprattutto i sentimenti che prova il narratore e, così come mette in luce il suo animo sensibile alla bellezza e alla pittura, ne descrive gli aspetti meno nobili, più umani. E l’autore ricorre proprio ad un’opera fiamminga per scoprire il segreto del suo amico:
“Fu proprio ciò che accadde una sera a casa sua, quando mi portò nel suo studio per cercare un quadro di cui mi aveva parlato, e che non riusciva più a trovare. Era un piccolo dipinto che aveva acquistato tempo fa da un rigattiere, un particolare tratto dal Trionfo della Morte di Bruegel. Era una copia, un quadro senza alcun valore, legato però a un episodio della sua vita. Mentre lui rovistava tra le decine e decine di tele accatastate in un angolo, con il gomito spostai inavvertitamente un libro che sembrava essere stato messo apposta in equilibrio precario sopra una pila di scartafacci. Lo afferrai appena in tempo evitando che cadesse a terra. Nel rimetterlo a posto, però, non potei fare a meno di vedere ciò che c’era sotto. Era un quaderno dalla copertina grigia, un cielo invernale tracciato da un volo di corvi all’orizzonte”.
Gli amanti fiamminghi
Amazon.it: 7,99 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Gli amanti fiamminghi
Lascia il tuo commento
Per favore, chi mi chiarisce in che modo sia possibile che il narratore abbia trovato "il manoscritto" di un romanzo "in un quaderno"? Forse non ho capito molto bene la recensione.
Grazie
Maxim
Di Maurensig conosciamo lo stile raffinato, parente del gotico, l’estrema sensibilità, lo scavo nei labirinti dell’animo umano. Anche il suo romanzo "Gli amanti fiamminghi" possiede queste qualità. È stato ristampato da Theoria nel 2019.
Qui due amici di vecchia data, Jacopo, pittore affermato e l’io narrante, scrittore altrettanto famoso, ormai in là con gli anni, decidono di compiere un viaggio di piacere con le loro mogli, destinazione Catalogna, dove non arriveranno. Si fermano in Provenza, lì si consuma la tragedia. Jacopo muore precipitando durante l’escursione in compagnia dell’amico, da cui si allontana per scalare la montagna. I due sono sinceramente affezionati l’un l’altro, fin dai tempi del liceo, ma lo scrittore cova un segreto senso di inferiorità verso Jacopo, il quale si è appena cimentato a scrivere un romanzo intitolato "Gli amanti fiamminghi", ispirandosi al capolavoro di Bruegel "Il trionfo della morte". Il quadro è il fulcro della narrazione, in quanto fa parte del passato dello scrittore, è legato al suo più importante amore, una ragazza, Armand, morta suicida in gioventù, ed egli, mosso da prepotente rivalità, per un attimo immagina di spingere l’altro nel vuoto, prima che si allontani.
I nostri pensieri possono influenzare la realtà? Fino a che punto? Maurensig si inoltra in quesiti metafisici e chiede a noi lettori:
"È il destino che regola la vita di tutti noi? Oppure sono i nostri desideri, le nostre scelte?"
Amore e morte si intrecciano misteriosamente.