Gli eroi del Tuscania
- Autore: Diego Scarabelli
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Longanesi
- Anno di pubblicazione: 2020
“Se il destino è contro di noi, peggio per lui”: i 500 Carabinieri del 1° Reggimento Paracadutisti Tuscania della Benemerita credono fermamente nel motto del reparto e lo interpretano fedelmente, con dedizione e disciplina. Diego Scarabelli ha voluto incontrare i componenti di questo corpo d’élite, per guardarli negli occhi e “narrare le loro storie”, nel volume Gli eroi del Tuscania, pubblicato da Longanesi a ottobre 2020 (240 pagine).
Trasformato da Battaglione in Reggimento nel giugno 1996, il Tuscania dipende dalla 2a Brigata Mobile Carabinieri, dopo essere stato fino al 2002 alle dipendenze della Brigata Paracadutisti Folgore dell’Esercito. Assolve a compiti istituzionali che vanno dall’aviolancio di truppe (occupazione e difesa di posizioni, interdizione e controinterdizione d’area), alla collaborazione con le attività dell’Arma Territoriale e al supporto militare alle operazioni fuori area di contingenti delle Forze Armate, anche con funzioni di polizia militare.
I baschi amaranto del Tuscania hanno partecipato a tutte le missioni di pace all’estero, fin dall’Italcon Libano 1982-1984, primi a partire e ultimi a tornare dal primo impegno internazionale delle Forze Armate italiane.
Svolgono anche compiti addestrativi di colleghi destinati a reparti speciali. Assicurano il servizio scorta alle personalità e provvedono alla sicurezza delle sedi diplomatiche in Paesi a rischio: Libano, Somalia, Arabia Saudita, Zaire, Perù, Algeria, Albania, Congo, Serbia, Iraq, Israele, Afghanistan, Pakistan, Libia.
Molto frequenti gli impieghi sul territorio nazionale, in territori difficili per caratteristiche sociocriminali e geografiche, per operazioni antisequestro, anticontrabbando e anticrimine nelle grandi isole, in Calabria, Campania, Puglia.
La formazione dei Carabinieri del Tuscania è di altissimo livello. Gli aspiranti d’ogni grado devono preventivamente dimostrare l’attitudine agli impieghi particolari del reparto e vengono sottoposti a una rigorosa selezione psicofisica, prima d’essere ammessi al corso intensivo di circa nove mesi, che comprende lanci da alta quota e sbarco da elicotteri, esercitazioni di pattuglia e plotone, preparazione all’impiego di armi e materiali speciali.
L’addestramento punta a garantire una preparazione fuori dall’ordinario. Una delle prime regole che viene insegnata ai parà del Tuscania è di nutrirsi quando possono: dovendo operare spesso oltre le linee o in zone isolate, potrebbero a lungo non disporre di qualcosa di commestibile. Devono portare con sé tutto il necessario ed è fondamentale essere in grado di affrontare la fatica e gli effetti della sottoalimentazione.
Spinto dalla curiosità professionale e motivato dagli studi sulla lotta alla mafia siciliana del maresciallo Paolo Bordonaro – primo, alla fine degli anni Venti, a descrivere la struttura segreta regionale e ad indicare in Calogero Vizzini il capo assoluto – l’autore è entrato nella Caserma Vannucci di Livorno in una doppia giornata di festa per i Carabinieri del Tuscania. Al ventennale del 1° Reggimento si aggiungeva il 75° anniversario delle battaglie di Eluet el Asel e Lamluda, in Nordafrica, nella seconda guerra mondiale. A metà dicembre 1941, ricevuto dal feldmaresciallo Rommel l’ordine di attestarsi a caposaldo e proteggere a oltranza la ritirata delle truppe italo-tedesche, i Carabinieri Reali paracadutisti del maggiore Alessi tennero testa a lungo alle forze britanniche, più numerose e meglio equipaggiate. Radio Londra rese onore agli avversari ammettendo che mai, prima di allora, i loro reparti avevano incontrato una resistenza tanto accanita.
Quei parà con gli alamari erano inquadrati nella Folgore e tuttora il Tuscania rende onore alla leggendaria divisione paracadutisti nel proprio grido di battaglia in parata: “Primo! Tuscania! Folgore!”, in segno di rispetto, stima e fratellanza nei confronti dei colleghi dell’Esercito.
Un reparto, anche il più glorioso, è pur sempre formato da uomini e Scarabelli ha voluto raccontare le storie dei singoli del Tuscania, non solo del Reggimento. Ci sono i primi parà dell’Arma, il numero uno, gen. Burgio; il citato maggiore Alessi, soldato, carabiniere, paracadutista, partigiano; il tenente De Crescenzo, eroe tra gli eroi in Nordafrica. Non mancano le schede di cinque comandanti dal 1993 a oggi, i generali Leso, Franzè, Burgio, Comitini e Forlani e sono centrali venti biografie, di parà che hanno fatto e fanno la storia del Tuscania, da Giò a Zio.
Colpisce quanto gli hanno spiegato gli uomini del Tuscania: Carabinieri va scritto con l’iniziale maiuscola, paracadutisti con la minuscola:
“Siamo anzitutto Carabinieri, poi magari anche paracadutisti, motociclisti, elicotteristi, specialisti”.
Esperto di organismi internazionali, studioso di storia e attualità, autore di pubblicazioni sul crimine organizzato e sull’Arma dei Carabinieri, Scarabelli vanta un PhD in studi italiani presso l’University College di Londra, con focus nel 2014 sulla mafia siciliana ed è stato visiting assistant researcher alla Yale University. Ha lavorato per la NATO, l’Europol e in missioni europee come Frontex.
Gli eroi del Tuscania. I Baschi Amaranto si raccontano
Amazon.it: 16,05 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Gli eroi del Tuscania
Lascia il tuo commento