Hostage
- Autore: Clare Mackintosh
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: SEM
- Anno di pubblicazione: 2022
Il sotto-genere narrativo sui disastri aerei conosce il suo floruit (soprattutto cinematografico) negli anni Settanta. Il filone è spurio, contaminato col thriller – in alcuni casi col catastrofico –, e rispondente a canoni fissi ambientativi e di caratterizzazione dei personaggi. Per fare due esempi di ambito letterario, Airport di Arthur Hailey e Il pirata dell’aria di David Harper si evolvono in fotocopia (poche varianti, relative perlopiù al pre-testo del disastro), enumerando “a bordo” dell’aereo preso di mira sabotatori/dirottatori schizzati, piloti e hostess con “macchie” diverse ma senza paura, ciurme di passeggeri di volta in volta petulanti, piagnucolosi, vigliacchi, eroici. E per quando riguarda la polpa della scrittura, poche pretese letterarie compensate da nutrite dosi di adrenalina, che poi è quello che il lettore/spettatore del genere va cercando. Cosa mette di nuovo sul piatto Hostage di Clare Mackintosh? (in Italia è da poco edito da SEM per la traduzione di Davide Romagnoli). Ritengo una certa originalità ideativa: se da un lato l’ambientazione claustrofobica all’interno del Boeing dirottato attinge alla tradizione dei disasters aeroportuali, la solida caratterizzazione dei personaggi, il movente ambientalista dei dirottatori, la trama parallela sviluppata “a terra”, ne fanno un romanzo capace di dire oltre che di intrattenere.
Alla consolidata odissea del velivolo dirottato nel suo viaggio inaugurale, fa da contrafforte in Hostage il thriller parallelo riguardante le vicissitudini di Adam, padre-poliziotto, ostaggio a sua volta del proprio passato, e di sua figlia Sophia – cinque anni e un disturbo dell’attaccamento, tanto per non farci mancare niente –, entrambi in balia di una baby sitter che non è esattamente ciò che dice di essere (altro topos da thriller cinematografico). Filo di congiunzione delle due vicende, l’incubo a 30mila piedi da terra di Mina, moglie in crisi di Adam e mamma devota di Sophia: è hostess a bordo dell’aereo preso di mira, ed è lei stessa sotto ricatto dei sequestratori. Il dilemma mor(t)ale a cui deve far fronte è peggio che amletico: sacrificare la vita della figlia o quella dei passeggeri che viaggiano sul Boeing?
Va detto in ultima analisi che Clare Mackintosh sa come a tenere a bada i registri narrativi del romanzo: aggiorna il genere alle tematiche politiche attuali (ieri i dirottatori palestinesi o filo-sovietici, oggi ipotetici estremisti delle lotte per l’ambiente), inspessisce di molte spanne le psicologie dei protagonisti (quasi tutta la prima parte del romanzo), e assicura suspense e un finale con colpo di scena inaspettato all’ultima pagina.
Hostage è insomma una robusta lettura d’evasione che mantiene ciò che promette.
Hostage
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