I fiori di Giulio di Liliana Casadei

Giulio e la tenerezza dei suoi anni, settantadue, e gli ultimi due vissuti da solo: essere anziani era come vivere un tempo negato. Ne sentiva il peso da quando era rimasto solo, senza Marcella con la quale aveva condiviso un’intera vita.
Il silenzio non era una compagnia che gradiva, quella sensazione di vuoto interiore, e la sua era una solitudine incolmabile. Non temeva la morte né il decadimento fisico: lo spaventava aver perso la possibilità di amare ed essere ricambiato. Si era reso conto di non potere più ritrovare e vivere la gioia della condivisione che ogni uomo desidera a qualunque età.

L’ultimo lavoro di Liliana Casadei, I fiori di Giulio (Scatole Parlanti, 2023), è un romanzo intimo, tenero, della nostalgia di un amore perduto, dell’inverno del cuore che si aprirà a nuovi sentimenti.
Una storia toccante, emozionante, di un incontro singolare, miracoloso, tra Giulio e la giovane Alba.
Giulio aveva lavorato come geometra, “ragionevole e ponderato” nelle scelte, con Marcella sempre al suo fianco per più di trent’anni, insieme ai loro due figli.
Aveva deciso di lasciare la loro casa, il luogo dove ricordava l’affetto perduto, per salvarsi dalla malinconia.
Era giunto il momento di un nuovo capitolo della sua vita:

Ritrovare il piacere della pagina bianca.

Nella villetta a schiera avrebbe potuto curare il giardino e i suoi amati fiori che avevano il potere di cambiargli l’umore e quando era smarrito nello sconforto, di ritrovare un senso nell’essere al mondo.

Aveva trascorso la vita intera cercando di tenere incollati tutti i pezzi, evitando i temibili imprevisti, poi era stato messo di fronte alla prova più dura.

Nel giro di poco tempo si era ambientato e aveva imparato a conoscere il vicinato. Quando vide Alba, con i suoi lunghi capelli rossi, davanti la scuola con la figlia piccola, gli sembrò di avere una visione: la invito ad imparare a coltivare i fiori e l’orto. Giulio era stato un bell’uomo, un passato da sportivo e aveva ancora un fisico asciutto. Lei sembrava donargli quell’energia che lo riportava con la mente alla sua giovinezza, quando tutto poteva accadere.

Si chiese se Alba immaginasse anche solo vagamente quello che la sua presenza scatenava in lui.

Sposata con Eric, un bravo ragazzo, la loro vita era semplice, rallegrata dalla figlia Paola, una bimba allegra con due genitori che non sapevano giocare. Alba era ubbidiente al marito, e questo la rassicurava. Negli anni aveva saputo indossare una maschera che allo specchio scambiava per se stessa: voleva sentirsi felice e che in casa tutti lo fossero. La solitudine era sempre stata una situazione di comodo per evitare qualsiasi tipo di confronto. Non si arrabbiava mai, “snaturata e mansueta faceva il suo dovere”.

La felicità sembrava somigliare ad una colpa, a lei che le era stato insegnato il sacrificio. La devozione all’abitudine l’aveva resa schiava di una realtà rassicurante ma priva di gioia. Gli incontri con Giulio, nell’imparare a coltivare i fiori, la rendeva serena, più appagata.

Se una pianta sta morendo puoi sceglierla di curarla con devozione, altrimenti puoi mollare e prenderne un’altra. La via di mezzo non serve a nulla, è solo un limbo di illusione.

Con la conoscenza di Giulio aveva iniziato a mettere in discussione la sua esistenza, e il tutto la faceva sentire più viva che mai. I loro incontri mattutini nel giardino di casa verranno ad un certo punto interrotti dall’arrivo di uno sconosciuto, Eugenio, che Giulio aveva accolto in casa benché fosse uno sconosciuto.
Un po’ più anziano, era in difficoltà senza una casa dove potersi riparare e senza soldi: un mistero lo avvolgeva. I fiori di Giulio è una delicata e malinconica storia di amore raccontata con una delicatezza travolgente; il racconto di una rinascita, di vita che esonda. Ogni viaggio comincia sempre con un addio.

L’autrice, Liliana Casadei, nata in provincia di Bologna, laureata in Scienze Antropologiche presso l’Università di Bologna, ha scritto anche una raccolta di poesie e il romanzo Come i binari.