I fiori di Monaco. La saga di Ilse
- Autore: Carolina Pobla
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Garzanti
- Anno di pubblicazione: 2022
I fiori di Monaco. La saga di Ilse (Garzanti 2022, titolo originale Los juguetes de la guerra, traduzione di Vera Sarzano) è il nuovo romanzo di Carolina Pobla, già autrice de I gerani di Barcellona (Garzanti 2020).
“Le ci era voluto molto tempo per convincersi di aver preso la decisione più saggia”.
Germania 1942. Le circostanze e l’enorme responsabilità che gravava sulle spalle di Ilse Mahler, vedova di un militare di alto rango, l’avevano quasi obbligata a lasciare Monaco per rifugiarsi nella casa di famiglia situata in uno sperduto paesino sulle montagne bavaresi, ma adesso, con tutti i figli e una quantità esagerata di valigie e bauli ammassati lungo la banchina deserta, iniziava ad avere dei dubbi. Nessuno era passato a prenderli, quindi Ilse, dopo aver passato il neonato alla figlia maggiore Margot, era entrata nell’edificio della stazione sperando di trovare la persona che avrebbe dovuto riceverli e portarli in quella che per i mesi successivi sarebbe stata la loro casa.
Uscita dalla stazione senza osare alzare lo sguardo per non dover fare i conti con l’eventualità che nemmeno lì fuori ci fosse qualcuno, la donna aveva guardato alla sua destra vedendo in lontananza un gruppo di case che le sembravano familiari. Era passato molto tempo dall’ultima volta che Ilse era stata da quelle parti e una gran quantità di ricordi d’infanzia le erano tornati improvvisamente alla memoria, ricordi felici delle piacevoli estati che aveva passato lì con la famiglia, una vita da campagnoli per gioco nell’enorme edificio che presidiava la strada principale del villaggio.
Finalmente all’orizzonte si era palesato un carro trainato da un cavallo irlandese e guidato da un uomo gigantesco dalla folta barba candida. Era il vecchio Johann, il casiere dei suoi genitori, che aveva comunicato a Ilse la confisca da parte dell’esercito della casa di famiglia per utilizzarla come luogo di convalescenza degli ufficiali. Madre di sei figli, Ilse non aveva mai preso in considerazione l’eventualità di ritrovarsi in una situazione tanto complicata. Per questo doveva pensare alla svelta. “Portaci alla baita”, aveva ordinato a Johann.
Un vecchio con accanto una giovane donna che teneva in braccio un neonato, a bordo di un carro carico di valigie su cui erano ammassati cinque ragazzini; la figlia maggiore, Margot, si era rifiutata di salire su quel “carretto schifoso e pieno di pulci”. Un quadretto alquanto originale. Sembravano più coloni alla ricerca di una terra promessa dove insediarsi, che una famiglia borghese al primo giorno di vacanza. In quell’umile baita Ilse sperava che, in quei tempi bui, lei e i suoi figli sarebbero stati al sicuro. La coraggiosa donna non avrebbe esitato un attimo a prendersi cura di un bambino ebreo, bisognoso di amore e di protezione.
“Adesso, con tutti i figli al sicuro, poteva permettersi di rilassarsi un attimo. Si raddrizzò sulla sedia, appoggiò le braccia conserte al tavolo e ci posò sopra la testa”.
Un romanzo appassionante e coinvolgente, ambientato in tempi bui dove prendere una determinata posizione significava possedere una notevole dose di ardimento e di sangue freddo. Molto ben delineata la figura di Ilse, non un’eroina, ma solo una madre che aveva compreso che nella sua città non avevano quasi più peso i valori di sempre, l’amicizia, la generosità, la verità e la riconoscenza, il rispetto per gli anziani o la solidarietà, valori che si era sforzata di trasmettere ai suoi figli, sostituiti da termini pericolosissimi come “superiorità”, “supremazia” o “purezza di sangue”. Il futuro morale dei figli di Ilse era in pericolo.
I fiori di Monaco: La saga di Ilse
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