I racconti del libraio
- Autore: Martin Latham
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2021
I racconti del libraio (Rizzoli, 2021, traduzione Elena Cantoni e Carlo Caparano) di Martin Latham, libraio per oltre trentacinque anni alla Waterstones Canterbury, narra di libri trovati, nascosti, salvati, difesi, amati; affronta il nostro rapporto con loro e la lettura, in un lungo racconto di aneddoti e vicende che vedono protagonista “un mezzo rivoluzionario” che ha cambiato le nostre vite, un oggetto che prospera anche nell’era digitale.
“La storia che vi apprestate a leggere analizza il nostro rapporto con un oggetto fisico, il libro, e mostra come questo legame abbia reso più profonda la percezione che abbiamo di noi stessi... rannicchiati con un libro in mano, continuiamo a scoprire nuovi sé".
Attraverso storie affascinanti e fatti emozionanti lo storico Latham ci conduce in un lungo viaggio dai periodi degli inizi della stampa alle difficoltà delle donne nei secoli scorsi nel volere leggere e scrivere; dai libri di conforto ai venditori di libri itineranti, coloro che non avevano licenza di venderli e alcuni vennero arrestati o portati al rogo ma da cinquecento anni con vento, pioggia e neve, diffondono libri tra i passanti; dalle biblioteche del mondo a quelle sognate, dai collezionisti all’ossessione dei bibliomani.
La lettura privata, scrive Latham, è un’abitudine recente: nell’antichità si leggeva ad alta voce, uno schiavo ne aveva il compito, Alessandro Magno invece leggeva in silenzio lasciando sconcertati i suoi uomini accanto. La lettura ci ha permesso il cammino in una dimensione interiore. Gli scaffali di una biblioteca o gli angoli di una libreria sono luoghi che trasmettono eternità.
“Gli scaffali di una biblioteca rispecchiano il nostro io sconosciuto.“
Il rapporto appassionato con i libri può avere, scriveva Virginia Woolf, una connotazione sensuale ed è questa una cosa veritiera, sottolinea l’autore: nei suoi decenni di libraio ha notato clienti che accarezzavano una copertina, annusavano l’odore del libro o stringevano al petto il volume dopo l’acquisto. L’amore olfattivo per i libri è quando solo un libro può letteralmente rapirci, facendoci perdere la nozione del tempo. In questa opera Latham ha voluto raccontare la nostra storia d’amore per i libri: per i libri di consolazione che possiedono il potere di portarci in un luogo migliore, come Siddharta, che ha cambiato la vita a tanti, o come scriveva Nietzsche quei libri che ci aiutano a superare “l’orrore del vivere”.
Napoleone portava con sé durante le sue campagne I dolori del giovane Werther, Stendhal i motti satirici di Voltaire, e i libri con proprietà salvifica come lo sono stati per il grande Michelangelo, appassionato di lettere.
“La ricerca di un cantuccio in cui leggere risulta ancor più di significato a causa di ciò che potrebbe accadere durante la lettura. Spesso nel nostro rifugio viviamo un’esperienza da crisalidi, dalla quale rinasciamo diversi. Ci raggomitoliamo per leggere e quando ci riscuotiamo siamo persone nuove.“
La consuetudine di leggere si diffuse dopo il Medioevo divenendo fonte per nuove pratiche, per benefici e nuove leggi per le donne che nei secoli scorsi traevano dalla lettura una emancipazione politica e spirituale. E racconta ancora il nostro autore dei libri che riescono a rilassarci: Dylan Thomas ad esempio amava i racconti western, a Umberto Eco piacevano i film dell’Uomo Ragno, a William Hazlitt il pugilato tanto da scriverne un libro, a John Betjeman le soap televisive.
Dove andiamo nei sogni, si chiede Latham, se non in una biblioteca universale? Con passaggi tortuosi come quelle delle storie sulle biblioteche narrate da J.L. Borges e W.G. Sebald? E i collezionisti, come il padre dell’autore che fin da piccolo ha potuto leggere libri, osservare monete e stampe, senza chiamare in causa la psicoanalisi o la psichiatria, né Marx che considerava il collezionismo un feticismo delle merci sintomo del tardo capitalismo, mentre per il filosofo Bourdier l’accumulo di libri è da associare al capitale culturale. Senza i collezionisti dei secoli scorsi non avremmo le biblioteche, quelle più famose oggi nel mondo, dalla Gran Bretagna alla Cina.
“Se riconosciamo alle grandi biblioteche del mondo un ruolo di sostegno alla civiltà, è giusto ricordare che dobbiamo quelle istituzioni più ai collezionisti privati che ai governi. C’è un eroismo silenzioso nella fede verso i libri."
In una libreria, sosteneva Virginia Woolf, possiamo disfarci del carapace; la giusta libreria ci rimanda all’infinito, con gli scaffali che svaniscono nell’oscurità per raggiungere idealmente un luogo di magia e mistero, come se fosse disegnato da Escher. I racconti del libraio è un appassionante saggio una lunga storia d’amore finemente colta e curiosa sull’importanza della lettura in ogni epoca. Consigliato!
I racconti del libraio
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: I racconti del libraio
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