I signori dell’immaginazione. PFM in 100 pagine di Angelo Torre

Il progressive è un genere barocco, ridondante, un po’ come far fuori una sacher torte dopo essersi strafogati di profiteroles al cioccolato, non so se mi spiego: c’è chi gradisce. PFM è un’istituzione del genere, straordinari musicisti che se avessero beneficiato con maggiore continuità di testi e voce di Fabrizio De Andrè avrebbero raggiunto vette addirittura stratosferiche (come quelle raggiunte nei dischi ai quali hanno collaborato insieme). Premiata Forneria Marconi sono, ad ogni modo, logo e storia ineludibili del rock, una specie di Rolling Stones all’italiana: meno maledettismo e talento di gran lunga superiore (lesa maestà? Io le cose le scrivo in faccia) e, se anche la geografia non è un’opinione, li conoscono in Nord America, Gran Bretagna e persino in Giappone: chilometri e chilometri e palchi dietro palchi per stazionare in pompa magna nella leggenda prog, o giù di lì, da quarant’anni e rotti.

Le 100 pagine della collana omonima di “Aereostella” che Angelo Torre dedica a vita, dischi e miracoli di Di Cioccio & Co. (“I signori dell’immaginazione”) condensa là dove fama e lungo corso indurrebbero a spessori più corposi: bravo, bravissimo, anzi di più, considerando che a me le biopic monumentali - Arcana Style - su stelline e stellone del firmamento pop-glamour non hanno mai convinto del tutto (“grosso libro grosso danno”, recitava qualche malignetto dell’antica Grecia). L’agilità è un pregio assoluto, scrittura compresa, soprattutto se smarrisce per strada poco o nulla e ciò che c’è da sapere sul mondo PFM, leggendo questo libro, si sa. Dal lontanissimo “Storia di un minuto” (1972) al “PFM in Classic” (2013) dell’altro ieri, il curriculum vitae tra palco e realtà del gruppo più internazionale che abbia mai visto luce alle nostre latitudini si dispiega in ideale passo uno (il passo cinematografico per eccellenza) a cavallo tra pubblico (tantissimo, comprese le CRONOANNOTAZIONI” caratteristiche della collana) e privato (giusto un tantinello, vivaddio, che i nostri sono fenomeni ma non da baraccone), assemblando/commentando una discografia coi muscoli di uno Schwarzenegger al suo meglio e l’onirismo new age tipico del filone. E ogni riferimento a forma (il primo) e a contenuti (i secondi) PFM non è puramente casuale. Il saggio di Angelo Torre è freschissimo di stampa (agosto 2014) e costa appena 12 euro. Lettura estiva? Sìììì!