I tre circoli del potere
- Autore: Guido Mondino
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2020
Non è affatto facile parlare del lungo romanzo che Guido Mondino, ex manager in varie società multinazionali e con grande esperienza in gruppi industriali che hanno fatto, nel bene e nel male, la storia economica e finanziaria del nostro paese, ha scritto ripercorrendo una vicenda tragica che ha coinvolto tre personaggi significativi, la cui morte per suicidio pone ancora molti dubbi sulle reali vicende che si intrecciarono in Italia negli anni 1992-1993. Tuttavia I tre circoli del potere (in edibus, 2020) è un romanzo, e come tale va letto e valutato.
Mondino è nato nel 1950, è figlio di un ufficiale di Marina che ho conosciuto molto bene da ragazzina. Conosco dunque l’ambiente da cui proviene, la serietà, la correttezza, l’onestà intellettuale che lo ha portato a tentare una ricostruzione, anche se si tratta di fiction, che assomiglia tragicamente al vero svolgimento di fatti che, nella stagione che fu detta di Mani pulite, sconvolse l’assetto della politica italiana, lasciò la speranza di un rinnovamento e dello smantellamento del sistema corruttivo, ma che trascinò dietro di sé una scia di sangue che continua a essere una ferita profonda per la parte onesta, la gran parte, dei nostri concittadini.
Alla pagina 10 del romanzo, l’autore elenca i principali attori delle complicate e talvolta molto oscure vicende che si accinge a ricostruire: non è difficile ai lettori identificare quei nomi, che si riferiscono a personaggi notissimi alle cronache di quegli anni. L’attenzione è rivolta sostanzialmente a rileggere la storia di tre suicidi eccellenti, quelli di Simone Manieri, Michele Callegari, Giorgio Romei.
La voce narrante della storia è Giulio, che sin da ragazzino era stato ossessionato dal numero tre: la trinità, il triangolo, il cerchio, figure geometriche che alludevano alla perfezione. Poi, in età adulta, aveva lavorato con il gruppo industriale Fordioli, ed era stato sconvolto dal suicidio incomprensibile del suo esuberante e carismatico presidente. Giulio viene a Roma, si incontra con l’amico di sempre Carlo, giornalista della “Staffetta”, e insieme al direttore Vittorio si mettono alla ricerca della verità, scavando e interrogando gli ancora presenti testimoni delle vicende opache di quel disgraziato periodo.
Noi lettori anziani non tardiamo a riconoscere Gabriele Cagliari, Raul Gardini e Sergio Castellari nei tre suicidi misteriosi che successero prima che i tre indagati rispondessero delle loro azioni ai magistrati.
Giulio e Carlo vanno a San Vittore, a Bologna, agli uffici romani dove aveva lavorato “Manieri”, e ricostruiscono passo passo eventi che le indagini del tempo avevano chiaramente manipolato, depistando. Compaiono nella storia politici di lungo corso, magistrati corrotti, agenti dei servizi segreti, spesso doppiogiochisti, militari, banchieri e soprattutto mafiosi, tanto i siciliani capi di Cosa Nostra, quanto criminali violenti che ne costituiscono il braccio armato crudele e spietato.
Il romanzo è lungo, pieno di colpi di scena, di scoperte che sovvertono le ricostruzioni ufficiali, un vero thriller angoscioso, soprattutto se si pensa a quanto sangue fu versato realmente in quegli anni per mantenere il potere nelle mani di pochi spietati personaggi. Tuttavia l’abilità dell’autore sta anche nella partecipazione emotiva del narratore a quella stagione e ai suoi principali attori e ai tanti complici sconosciuti, alla fedeltà alle amicizie, al desiderio di svelare i misteri che hanno cancellato una parte consistente della nostra democrazia. Pieno di citazioni letterarie, da Machiavelli che viene posto in esergo al libro, a Orazio, l’Inferno dantesco, Shakespeare, il libro è ricchissimo di spunti di riflessione.
Tante passeggiate a Milano, alla trattoria del Premio Bagutta, a via Monte Napoleone, al Castello Sforzesco; Bologna, dove in un palazzo nobiliare viene ucciso con una operazione altamente professionale Romei. Infine Roma, palcoscenico in cui si svolge la maggior parte dell’azione, città amata, come traspare dalle pagine del libro, con il suo cielo, i suoi quartieri borghesi, il centro storico, i palazzi del potere, il suo dialetto che nelle parole dell’amico Carlo si colora di affetto e condivisione di ideali civili.
Un’operazione coraggiosa quella di Guido Mondino, destinata, credo, ai più giovani, spesso ignari e immemori. Ai suoi figli, infatti è indirizzata la dedica del volume:
“Affinché ricordino che verità e coraggio sono le fondamenta della nostra vita”.
I tre circoli del potere. Nuova ediz.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: I tre circoli del potere
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Ho letto il libro di Mondino con piacere e lo consiglio a chi ama la letteratura e il giallo. La trama è appassionante, le storie immaginarie non solo sono plausibili, ma forse realmente accadute. Il linguaggio dell’autore è proprio di chi ha la dote innata di raccontare, cambiando registri e inflessioni.
Giorgio Pini
Ho letto il libro di Mondino con piacere e lo consiglio a chi ama la letteratura e il giallo. La trama è appassionante, le storie immaginarie non solo sono plausibili, ma forse realmente accadute. Il linguaggio dell’autore è proprio di chi ha la dote innata di raccontare, cambiando registri e inflessioni.
Giorgio Pini
Ho letto il libro di Guido Mondino “ I tre circoli del potere” . Concordo pienamente sulla recensione di Elisabetta Bolondi del libro. Vorrei aggiungere che ho trovato il libro scritto molto bene con prosa fluida ed attuale che rende la complessità dell’argomento trattato di facile comprensione.
Ho letto il libro di Guido Mondino “ I tre circoli del potere” . Concordo pienamente sulla recensione di Elisabetta Bolondi del libro. Vorrei aggiungere che ho trovato il libro scritto molto bene con prosa fluida ed attuale che rende la complessità dell’argomento trattato di facile comprensione.
Sono Carlo, un amico da sempre di Guido Mondino.
Per l’affetto e la stima che porto all’autore non posso essere il giudice più obiettivo sulle sue doti letterarie. Da anni aspettavo che Guido giungesse a pubblicare questo libro, che sapevo essere in lunga e riflessiva gestazione. Conoscevo l’esigenza da parte Sua di raccontare questa storia, che solo storia non è, per inviare un messaggio alla generazione dei nostri figli. Affinché fatti, come quelli ai quali il racconto si riferisce, non debbano più verificarsi all’interno di un paese che voglia essere davvero civile e democratico.
Ora che tra i primi lo ho letto, ho scoperto il piacere di questa lettura e, pur non essendo un esperto di lettere, posso dire di essere stato piacevolmente stupito dal modo fluido ed avvincente con il quale vengono trattati temi tanto complessi, spinosi e non ancora rientranti nella storia passata del nostro paese.
Grazie all’editor ho scoperto un nuovo talento nel mio amico di sempre.
Grazie.
Carlo
Sono Carlo, un amico da sempre di Guido Mondino.
Per l’affetto e la stima che porto all’autore non posso essere il giudice più obiettivo sulle sue doti letterarie. Da anni aspettavo che Guido giungesse a pubblicare questo libro, che sapevo essere in lunga e riflessiva gestazione. Conoscevo l’esigenza da parte Sua di raccontare questa storia, che solo storia non è, per inviare un messaggio alla generazione dei nostri figli. Affinché fatti, come quelli ai quali il racconto si riferisce, non debbano più verificarsi all’interno di un paese che voglia essere davvero civile e democratico.
Ora che tra i primi lo ho letto, ho scoperto il piacere di questa lettura e, pur non essendo un esperto di lettere, posso dire di essere stato piacevolmente stupito dal modo fluido ed avvincente con il quale vengono trattati temi tanto complessi, spinosi e non ancora rientranti nella storia passata del nostro paese.
Grazie all’editor ho scoperto un nuovo talento nel mio amico di sempre.
Grazie.
Carlo
Piacevole e sorprendente scoperta. Ho letto il libro di getto senza respirare, come sempre faccio quando scopro l’argomento che mi attira. Non nascondo che non avevo tempo per farlo, troppo preso da mille altre situazioni, ma la stima che nutro per Guido e la curiosità che mi ha sollecitato hanno spalancato la prima pagina. E poi … e poi si è aperto uno scenario che non avevo previsto. Avanti e indietro nelle vicende raccontate ed avanti indietro nella mia vita. Inevitabile mappare continuamente dove erano i personaggi raccontati e dove eravamo ‘noi’ negli stessi giorni. Tutto si è intrecciato, Giulio-Guido ed i suoi personaggi ma anche io e ‘le mie vite’ in quei giorni tragici.
Questo intreccio tra Guido e Giulio (Giulio-Guido) ma anche tra Guido-Giulio-Lettore rimescola continuamente il racconto e si allarga e si espande a dismisura, ho fatto fatica in certi momenti a distinguere quanto leggevo in Guido da quanto leggevo in Giulio e quanto leggevo nei miei ricordi: un tutt’uno!
Grazie Guido, grazie per avere permesso di riaprire anni e vicende sepolte troppo in fretta.
Ho letto con molto piacere (dolceamaro) questo libro, che mi ha riportato indietro negli anni della mia gioventù, quando l’Italia sembrava essere pronta a “sedersi al tavolo dei potenti”. Di talento ne avevamo da vendere, la volontà c’era ed era fortissima, ma purtroppo siamo rimasti impantanati nel fango del malaffare, dell’avidità, dell’ambizione senza scrupoli. Poi si è aperta la stagione di “Mani Pulite”, che si è rivelata un’altra speranza frustrata. Se ho avvertito io, da semplice spettatrice, una selva di sentimenti contraddittori, immagino quale ordalia abbia dovuto patire l’autore del libro, che ha lavorato come stretto collaboratore di uno dei protagonisti di questi eventi. Non posso quindi che plaudire al suo coraggio ed alla sua determinazione nel volere condividere questa storia con noi, pur cambiando l’ambientazione ed i nomi dei personaggi. Guido Mondino ha scelto di scrivere un vero e proprio romanzo giallo, che mi ha praticamente trasportato sul set di un film: colpi di scena, immagini “parlanti”, dialoghi serrati. Una lettura entusiasmante, da cui però traspare un forte messaggio destinato ai più giovani: mai dimenticare, mai perdere la speranza.