Il canto del deserto di Adele Vieri Castellano

Il deserto si tinge di rosa nel nuovo romanzo di Adele Vieri Castellano

Rive del Nilo, dicembre 1871, nessuno riconoscerebbe nella elegante vedova inglese, la ragazzina testarda di sette anni prima. L’appena ventiduenne lady Dunmore è la Sylvia che i lettori del nuovo romanzo d’amore e d’azione di Adele Vieri Castellano (“Il canto del deserto”, Leggereditore, 460 pagine 12,90 euro) conosceranno nelle prime pagine come una quindicenne petulante, il corpo androgino, un cespuglio di capelli neri e un paio di pantaloni rubati al fratello, abbigliamento femminile insolito per l’epoca. Solo gli uomini devono stare comodi in sella?, si giustifica, ma nemmeno la sua intraprendenza le evita di incassare un secco Non ti sposo, dal duca di Brockenwood, affascinante amico di Adam. I due sono in partenza per l’Egitto e i suoi antichi tesori. Un giorno, piccola, mi ringrazierai per averti rifiutata: resta delusa e infuriata, perché lei voleva tutto, quell’uomo attraente doveva essere suo.

Infatuazione giovanile e comunque amore non corrisposto; nessun problema, il deserto si tingerà presto di rosa in un’altra appassionata avventura romantica di Adele Vieri Castellano.

Dopo il matrimonio infelice, combinato dal padre - lord Selborne se ne pente amaramente: bello sposo ma pessimo marito, Henry si è suicidato – anche Sylvia è in Egitto col papà. Sono andati incontro ad Adam, diventato archeologo di fama, collaboratore del grande Auguste Mariette. Sono tra i tanti europei che affollano il Cairo e i siti storici del Fiume Azzurro. L’Europa è interessata a spartirsi la grande ricchezza economica di quelle terre e soprattutto quella archeologica: ad ogni passo, si inciampa in un reperto antichissimo nella sabbia.

Che batticuore quando lady Dunmore ritrova Nicholas Harper di Brockenwood, ancora più interessante con gli anni e sempre legatissimo al fratello. Ma che angoscia: il duca ha perso la vista per un incidente di treno sul Nilo. La giovane moglie è morta, divorata dai coccodrilli, a quanto sembra.
Dunque, è cieco e non l’ha riconosciuta. Quando lo informano che lei è a Luxor, Nicholas immagina una pur giovane vedova secca come un giunco, con un pessimo carattere. Sbaglia, perchè è tanto bella che potrebbe far risuscitare le sue mummie, gli dicono. Iridi come il mare, ossa lunghe, buona muscolatura – sembrano le qualità di una giumenta, infatti a descriverla è un tuareg esperto in cavalli – una donna che indurrebbe gli uomini a commettere pazzie.

Tanta insistenza sul bell’aspetto dei protagonisti non sorprenda: si tratta pur sempre di un romance, una trama a tema sentimentale e contenuto un pizzico erotico, sebbene gradevolmente piena di sfumature storiche e tanta azione. Roma antica e l’Egitto dei faraoni sono le passioni dell’autrice, del resto.

Sylvia e Nicholas, il coraggioso Adam e l’americana Judith che dipinge panorami e ritratti, sono le coppie che si attraggono irresistibilmente, complice la spedizione sognata da tempo dal duca di Brockenwood: ritrovare l’oasi di Siwa, dove il vento bollente del deserto ha travolto i diecimila dell’armata di Cambise, migliaia di anni fa. Harper ha già tentato di cercare il luogo misterioso, rischiando di morire, soccorso da una tribù tuareg che in premio per avere a sua volta salvato una piccola, lo aveva battezzato Abu Ramla, il Padre della Sabbia.

La geniale confezione di una scandalosa ma pratica gonna-pantalone, un anticipo della moda novecentesca, facilita l’ardua passeggiata di Sylvia, non priva di complicazioni, che si devono in gran parte a un possessivo-ossessivo spasimante della splendida inglese, un giovane egiziano con gli occhi di fiamma che bruciano come la lava del Vesuvio, figlio del Signore del Gran Deserto.

Frammenti di struggente bellezza negli spazi sconfinati, notti di visioni, notti di passione. Troppo bella, Sylvia fa gola a molti anche nel mare di sabbia. Viene rapita più volte, il suo nome e il suo stesso corpo sono confusi con quelli di un’antica regina, Nefertiti. In un sogno, un’apparizione, un miraggio, un’allucinazione dovuta alle droghe che le hanno somministrato, è sicura di incontrare un giovane faraone.
Intanto, Nicholas Harper-Abu Ramla combatte per salvarla. Avrà ritrovato la vista? Chissà, chissà...