È disponibile in libreria: Via col vento. Domani è un altro giorno (Vol. 5) (Gallucci 2025, traduzione di Paola Mazzarelli, pp. 304, 9,90 euro) di Margaret Munnerlyn Mitchell (Atlanta, 8 novembre 1900 – 16 agosto 1949).
Il romanzo, che racconta la nascita della nuova America, sullo sfondo della Guerra Civile conclusasi nel 1865 con la disfatta della Confederazione e i primi anni della Ricostruzione, la storia della lotta di un popolo e degli amori di una donna, la volitiva e bellissima Scarlett O’Hara, giunge a conclusione.
La casa editrice romana Gallucci sta, infatti, rieditando in cinque volumi Via col vento (titolo originale Gone with the Wind), dedicato ai lettori Young adult, di cui questo volume rappresenta l’epilogo.
Magnetica la narrazione di Via col vento, il più grande e famoso romanzo popolare americano, pubblicato nel 1936, Premio Pulitzer 1937 e tradotto in 37 lingue, uno dei libri più venduti (30 milioni di copie) e letti della storia di tutti i tempi e da cui venne tratto il colossal cinematografico diretto da Victor Fleming nel 1939, che si aggiudicò 10 Premi Oscar (1940) interpretato da Vivien Leigh, Clarke Gable, Olivia de Havilland, Leslie Howard e Hattie McDaniel, la prima afroamericana a vincere un Oscar per la sua interpretazione di Mammy.
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I giovani lettori già si sono appassionati alle coinvolgenti vicende che ruotano attorno a Scarlett O’Hara e hanno divorato Via col vento. Il regno del cotone (Gallucci 2022, traduzione di Paola Mazzarelli, pp. 256, euro 13,50), Via col vento. Fine di un mondo (Gallucci 2022, traduzione di Paola Mazzarelli, pp. 256, euro 13,50), Via col vento. Fuoco e ceneri (Gallucci 2023, traduzione di Paola Mazzarelli, pp. 352, euro 13,50) e Via col vento. Riscatto (Vol. 4) (Gallucci 2023, traduzione di Paola Mazzarelli, pp. 352, 13,50 euro).
“Via col vento. Domani è un altro giorno”: la recensione
“Dopotutto, domani è un altro giorno”.
La caparbietà, la fiducia in sé stessa e l’ottimismo di Scarlett stanno tutti in questa frase presente alla fine del romanzo storico, che lascia il finale aperto.
Atlanta 1868. Rhett Butler e Scarlett O’Hara sposati da tempo, esponenti della nuova ricchezza sfacciata e ostentata, Scarlett con le sue attività imprenditoriali e Rhett con i suoi traffici finanziari, il cui simbolo è la loro lussuosa villa ad Atlanta, sono guardati con sospetto dalle élite dell’anteguerra, anche quelle che si riciclano nelle direzioni della modernità. Infatti, la coppia incarna i valori, e le contraddizioni, della nuova America uscita dalla Guerra civile. Quando il loro matrimonio naufraga.
Siamo nel 1873, Rhett e Scarlett, si vedono costretti a fare entrambi i conti con il proprio passato. Rhett torna a Charleston a “fare pace con la mia gente”, senza per questo sconfessare le proprie scelte di vita, Scarlett torna a Tara, l’amata piantagione, lì dove c’è ancora Mammy, a “leccarsi le ferite” e “organizzare la riscossa”.
C’è poco da fare: la parola “resa” non fa proprio parte del vocabolario di Scarlett O’Hara.
“Ci penserò domani, a Tara. Allora ne avrò la forza. Domani. Troverò il modo di farlo tornare. Dopo tutto, domani è un altro giorno”.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il capitolo finale di “Via col vento” di Margaret Mitchell in libreria per Gallucci
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