Il colore del sole
- Autore: Andrea Camilleri
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Mondadori
"Il colore del sole" (Milano, Mondadori, 2007) fa conoscere il Caravaggio attraverso l’inventività dell’apocrifo in base al quale le descrizioni si distaccano arbitrariamente dalla biografia ufficiale. In tale ottica, la narrazione, che procede provocando coinvolgimenti e attese, intreccia diverse dimensioni quali i paesi attraversati da Michelangelo Merisi, singolari eventi, stati d’animo e produzione delle sue opere d’arte. L’atmosfera dell’insolito ne accresce il fascino. Del resto, è Camilleri stesso a dichiarare, all’inizio della descrizione concernente la strana vicenda capitatagli, la sua propensione al “noir”:
“Cominciai a fiutare aria di mistero. Oltretutto scrivevo romanzi polizieschi e sono, per una certa deformazione professionale, portato a vedere possibili intrighi in ogni fatto che non sia subito chiaro, addirittura non illuminato in ogni angolo da una luce solare”.
Egli, nella tarda primavera del 2004, arriva in Sicilia da Roma e raggiunge Siracusa per assistere alla rappresentazione di una tragedia classica che lo interessa. Di lui si sa ogni minimo spostamento. E infatti, “uno sgradevole individuo”, sedutosi nel teatro greco accanto a lui, gli mette in tasca senza farsene accorgere un biglietto recante un numero a cui telefonare da una cabina pubblica. Egli viene così condotto col suo consenso in una località dalle parti di Bronte, cittadina alle pendici dell’Etna. Tanti i colpi di scena! In un casale avviene l’incontro con un signore che gli offre l’opportunità, in ossequio alla volontà della moglie defunta da tre mesi, di copiare alcune pagine da una sorta di brogliaccio di appunti. Siamo così nell’espediente che dà il via all’intrigante racconto su Caravaggio: cioè, il ritrovamento d’un manoscritto, di cui la signora era venuta in possesso, perché discendente da quel Minniti, pittore siracusano e grandissimo amico del Merisi. Dunque: “una novità assoluta per gli studiosi”. E’ a questo punto che Camilleri, avvalendosi di un italiano seicentesco di gradevole lettura e dando la parola al pittore medesimo, costruisce per finzione i fatti dove una delle note dominanti è l’assurdo. Caravaggio, uomo dal temperamento avventuriero, nonché vittima di strambe peripezie e capace però di adattarsi alle situazioni incontrate, può così raccontare se stesso a partire dalla genesi della sua vocazione pittorica. Rilevante nell’opera il periodo trascorso a Malta, dove egli giunse assieme al siciliano Mario Minniti. Quindi, l’arrivo in Sicilia nell’estate del 1607 e il breve soggiorno nell’Isola, dove la narrazione consegna al lettore una fisionomia dell’artista, sconosciuta alla storia ufficiale. Nell’ampio ventaglio dei fatti raccontati si distinguono: il motivo dell’arresto da sempre rimasto oscuro; il modo di evadere dal forte Sant’Angelo; le soste in località siciliane dopo l’approdo in prossimità della “Scala de li Turchi”; l’incontro del pittore con il tempio de la Concordia in un modo che richiama la sindrome di Stendhal; la spiegazione data sulla realizzazione delle sue opere.
Fascinoso pertanto questo racconto che, tra il poliziesco e l’autobiografico, suggestiona per la ludicità e visionarietà della scrittura. Quale in conclusione l’immagine del Caravaggio uomo e pittore che può desumersi dalla sua vita raminga? La narrazione, che pure tocca il problema del trafugamento di opere d’arte, si incentra su inaspettate scoperte condotte con finezza, oltre che con rigore e astuzia narrativa.
Il colore del sole
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