Il decoro
- Autore: David Leavitt
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: SEM
- Anno di pubblicazione: 2020
A quasi sessanta anni (nato nel 1961) David Leavitt ci stupisce ancora. Scrive un bellissimo romanzo contemporaneo, dove un gruppo di persone, e in particolare Eva Lindquist (ricchissima donna sposata con il consulente finanziario Bruce e grazie al lavoro del marito particolarmente facoltosa), si chiede come poter sopravvivere alla vittoria di Trump. Se lo chiedono nella sfarzosa villa che Eva e Bruce hanno nel Connecticut e nell’appartamento raffinatissimo a Manhattan, su Park Avenue.
Il decoro (SEM, 2020, trad. F. Cremonesi e A. Osti) inizia con la domanda che Eva fa ai suoi ospiti nella villa. chiamereste Siri (la voce di molti cellulari smartphone) per chiedere come uccidere Trump?
Veniamo a scoprire quanto l’odio contro Trump sia forte, devastante (il libro è collocato cronologicamente nel 2016). Non ci sono discorsi ragionevoli dopo la sconfitta della Clinton, Trump non dovrebbe vivere. Solo che gli amici di Eva nemmeno per scherzo prendono il cellulare, la CIA ci ascolta o hacker che rivendono la finta telefonata (Non parli con un umano ma con Siri). Insomma hanno paura di parlare male al telefono del Presidente appena eletto.
Eva Lindquist arriva a due conclusioni: che alcuni suoi amici sono solo dei lacchè, ma lo sapeva da tempo e le va bene così, e che è meglio non farsi trovare negli Stati Uniti al momento dell’insediamento dell’innominabile, partendo con l’amica Min per Venezia.
A torto o a ragione, Eva è coerente, solo che sta uccidendo il marito, la cui giornata era scandita dopo il lavoro dal portare i loro tre cani nella quotidiana passeggiata (ma se i loro bellissimi cani non avessero urgenze), dalla cena, dove solo il lunedì sono soli, mentre dal martedì alla domenica sono con amici, con Bruce che non ricorda più i nomi di nessuno, degli amici, della moglie e poi la passeggiata e poi la camera da letto per dormire... Nessuno si stupisce che un consulente finanziario bravo come Bruce vada a letto presto. In realtà, l’uomo ultimamente sta accompagnando la segretaria Kathy a fare la chemioterapia e cerca di aiutarla in tutti i modi, soprattutto pagandole un albergo dopo la chemio, perché la donna piena di dolori possa lamentarsi con agio senza dare ulteriori preoccupazioni ai figli, ché il marito ha già abbandonato la famiglia per colpa del cancro della moglie.
Eva nel frattempo è tornata dal viaggio italiano, per dire a Bruce che ha intenzione di comprare una casa molto bella a Venezia, perché con Trump sarà difficile stare negli Stati Uniti, ma a Bruce sembra una follia.
Nel frattempo durante una cena preparata da Matt, a pagamento, perché lui fa catering per mantenersi, il suo cibo ha messo di buonumore anche Eva e quindi Matt si sbilancia, raccontando il suo rapporto con il suo ragazzo, che da qualche tempo chiede a Matt se possono frequentare un altro uomo perché le loro serate sono diventate noiose.
Il "decoro" di Eva non le permette di perdonare Matt: per lei è inammissibile parlare di sesso in quel mondo. Jake, ilsuo arredatore di interni, che Eva considera un suo grande amico, è gay, perché glielo ha detto Min, ma che classe, che discrezione non sapere niente dei trascorsi amorosi e sessuali di Jake.
Non diremo se Bruce comprerà la casa a Venezia a Eva, ma capiremo meglio gli altri protagonisti del romanzo. Dalle loro conversazioni capiamo che la ricercatezza va a braccetto con la dozzinalità (alcuni di essi mettono sul comodino i libri più noiosi per prendere sonno senza rimorsi, oppure c’è chi gioca a Candy Crush sul cellulare). Il "decoro", quel dialogare di tutto ma mantenendo nel non detto gli argomenti soldi e sesso, affinché non piombi l’ostracismo di Eva su alcune persone, che altrimenti uscirebbero automaticamente dal giro delle sue amicizie.
Il decoro è un romanzo crudele e bellissimo sulle contraddizioni dell’alta borghesia di Manhattan, quella che non ha votato Trump e che sembra, nell’autoconservazione del suo patrimonio, molto simile a quella che lo ha votato. David Leavitt è la voce contemporanea e maschile di Ivy Compton-Burnett e Edith Wharton.
Il decoro
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Un libro perfetto per...
Chi ama le grandi rappresentazioni dell’alta borghesia newyorchese, chi ama i romanzi con dialoghi fitti fitti; penso a Edith Wharton, ma anche a Henry James. Credo che James sia da sempre il nume tutelare di Leavitt.
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il decoro
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