Il disordine delle cose
- Autore: Silvia Pingitore
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2014
Nel suo nuovo romanzo, Il disordine delle cose, la giovane scrittrice romana Silvia Pingitore affronta un tema sociale attuale: il ritratto di una generazione tradita, quella dei nostri figli. Figli che non hanno santi in paradiso e che fuggono dall’Italia nella speranza di trovare un lavoro e con esso la propria identità.
Negli anni scorsi le cifre dei giovani costretti ad emigrare sono state elevate e si prevede che, anche quest’anno, altri ottantamila ragazzi andranno via dal nostro Paese. Continueremo a perdere i nostri giovani, che altrove diverranno dirigenti, operai, musicisti, ristoratori e che metteranno su famiglia perché facilitati a diventare padri e madri, altrove, dove i loro sogni potranno realizzarsi, ma non qui.
La nostra giovane scrittrice, dopo aver vinto prestigiosi premi tra i quali l’Alberto Moravia nel 2006, con un racconto su Roma, e dopo alcuni anni trascorsi tra Bruxelles, Parigi e Madrid, vive attualmente a Londra. Scrive di libri su Il Venerdì di Repubblica.
La protagonista de Il disordine delle cose (bella la copertina, con una ragazza che strappa il grigio per aprirsi al sereno e azzurro futuro) è la ventenne Lucia Fellini che, a dispetto del cognome, è di famiglia umile, unica figlia, una ragazza silenziosa e senza pretese. La sua famiglia, dopo alcuni anni vissuti nella zona periferica di Roma, riesce a trovare impiego nella portineria di uno dei bei palazzi di Piazza Navona. Lucia è al termine degli studi liceali classici. E’ cresciuta nelle ristrettezze economiche, ma i pochi risparmi della famiglia le serviranno per potersi iscrivere all’Università. Il corso di studi l’ha scelto in barba alla sua prevalente timidezza, e come riscatto ai margini della vita nella quale ha vissuto finora: corso di laurea in comunicazione presso la Facoltà di Lettere dell’Università la Sapienza di Roma, numero chiuso e con test di ammissione.
“Quando da piccino sentivi parlare di santi in paradiso pensavi che la cosa non ti riguardasse. Mentre aspettavi la mezzanotte fingendo di credere ancora a Babbo Natale, i parenti parlavano di mutui, affitti, cessioni del quinto, uffici e capoufficio. Non capivi perché le vacanze le chiamassero ferie, e non sapevi che quella che tu chiamavi casa apparteneva in realtà a un padrone di casa … “
Nel mondo ordinato di Lucia e fermo sulle sue poche certezze, ecco che arriva il disordine e con esso i tanti nuovi amici, compagni di studi: il bel Nicolò che custodisce un segreto, la volubile Demetria e la ricca e autoritaria Ludovica. Una serie di avvenimenti coinvolgeranno Lucia che sorprendentemente riuscirà a cavarsela, e una materia di studio la indirizzerà verso una lingua e una cultura di un paese nordico: la Finlandia. Lucia ne sarà attratta e a quel punto si chiederà se non valga la pena fuggire via e approdare in quella terra ricca di opportunità da farla sentire a casa. Affronterà così un viaggio alla ricerca di se stessa e del proprio talento.
Un romanzo dalla trama interessante, con la particolarità degli aforismi che aprono i capitoli del libro, e con una scrittura scorrevole e a tratti ironica. La nostra giovane autrice ci narra il percorso, tra lo smarrimento e il buon senso, di Lucia nel frequentare ambienti a lei così lontani, tra opportunisti e commedianti progressisti, e la sua difficoltà (come quella di tanti giovani) nel pensare al futuro, nel diventare grandi.
Ci racconta, inoltre, la situazione drammatica delle nostre università pubbliche che, tra scandali di ogni genere, laboratori fatiscenti per la ricerca, investimenti insufficienti aiutano a dipingere un quadro doloroso e purtroppo reale che abbiamo lasciato in eredità alle nuove generazioni.
Un romanzo amaro che coinvolge e induce a non poche riflessioni. Consigliato.
Il disordine delle cose
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