Il dolce stil novo di Donato Pirovano

Il dolce Stil novo è considerato il primo movimento di letterati veramente importante, vuoi per la grandezza dei personaggi, vuoi per le istanze innovatrici. Di esso si è parlato a lungo, soprattutto Cavalcanti e Dante stesso, che trascende l’idea stesso di Stil novo, ma Pirovano va oltre e inserisce nella corrente autori precedenti o di poco posteriori.

Pirovano parte dal concetto di Stil novo, analizza le caratteristiche e le riporta alla trattatistica medioevale sull’amore di Andrea Cappellano, ma anche al prevalere del culto mariano. Non è un’ipotesi nuova, ma l’autore la amplia vedendone i collegamenti con filosofie eterodosse.
Le caratteristiche dello Stil novo sono quelle tradizionali mentre i personaggi si ampliano di nuovi apporti. Chiaro Davanzati, ad esempio, siculo toscano da sempre sembra che si fosse avvicinato allo Stil novo e ancora di più Bonagiunta Orbicciani che sarà citato da Dante nel Purgatorio e che viene presentato come critico sottile.
L’unico dei siculo toscani che gli Stilnovisti cercano di distruggere è Guittone che rappresenta un modo di poetare arcaico e che non si basa sull’ispirazione, ma sull’imitazione di modelli pregressi.
Lo Stil novo cerca una via nuova che unisca cultura e ispirazione e un raffinamento del metro che diventa uno strumento più duttile.

L’ultimo capitolo de "Il dolce stil novo" riguarda Dante, Dante critico e Dante poeta che vanno di pari passo, perché già nella Divina Commedia Dante racconta una piccola storia della tradizione poetica nostrana. E infine problemi di attribuzione che vengono risolti in modo acuto con l’analisi dei testi.
Ottimo lavoro, lettura consigliata a studenti di Lettere e docenti della materia.