Il dottor Divago
- Autore: Marcello Marchesi
- Casa editrice: Bompiani
- Anno di pubblicazione: 2013
Ho qualche confuso ricordo d’infanzia legato a questo simpatico signore di mezza età coi baffi, che vedevo in una tivù in bianco e nero poco prima che i miei genitori mi mandassero a letto, dopo Carosello. Naturalmente oggi conosco Marcello Marchesi, ho avuto modo di leggerlo e vedere alcuni dei suoi programmi televisivi. Scrittore umoristico, sceneggiatore, regista teatrale e cinematografico, autore di programmi televisivi e radiofonici, in breve, uno dei più grandi talenti italiani. Marcello Marchesi, nacque a Milano nel 1912 e negli anni trenta, ancora studente, iniziò a collaborare con il giornale umoristico Bertoldo. Cominciò così la sua attività di giornalista per molte testate, tra cui il Marc’Aurelio, il Tascabile di Zavattini, e Omnibus di Leo Longanesi. I suoi programmi radiofonici e televisivi e i loro conduttori sono ancora oggi indimenticabili, L’amico del giaguaro, Canzonissima e Corrado, Enrico Vaime, Maurizio Costanzo. Scrisse varie sceneggiature fra le quali alcune dei film di Totò e fu regista in teatro dei varietà che lanciarono Carlo Dapporto, Walter Chiari, Ugo Tognazzi, Gino Bramieri, Wanda Osiris e Alberto Sordi. Marcello Marchesi, amante del jazz, è stato anche autore di numerose canzoni e ideatore pubblicitario di tanti caroselli i cui slogan sono nella memoria collettiva:
il brandy che crea un’atmosfera, basta la parola, il signore si che se ne intende, con quella bocca può dire ciò che vuole.
Il Dottor Divago, come amava definire Aldo Moro, raccoglie la sua produzione breve di scritti, aforismi, battute, poesie, insieme al Definizionario di celebrità con il quale scherzosamente, in una sola battuta, descriveva i personaggi noti di allora.
- Andreotti: chi non muore si risiede.
- Dino Buzzati: Giulietto degli Spiriti.
- Charles De Gaulle: l’impiccione viaggiatore.
- Marcello Mastroianni: Marlon Blando.
Indimenticabili rimangono, nella storia umoristica, i suoi famosi neoproverbi:
chi non muore si ricrede, malcostume grande gaudio, tra i due litiganti il terzo scommette, rosso di sera Malagodi si dispera, insegnando s’impara.
Il suo repertorio di stilettate dissacranti sul costume degli italiani, ancora così attuale, è un pozzo senza fine.
Signore: come te lo dicono i vigili prima della contravvenzione e le guardiane dei cessi dopo il bagno, non dà soddisfazione.
Maldestro: disordinatamente invecchio così come ho vissuto a orecchio, a naso alla inqualchemodo con le incertezze di un primitivo nella giungla dei sentimenti, eppur capace di grande gesti, fastose rinunce, conquiste luminose e affarucci da borsaro nero. Maldestramente uomo.
Invito: bello il cartello a fianco dell’altare – Si prega di pregare -.
Ex analfabeta: ero analfabeta, ora leggo e scrivo, finalmente vivo la mia vera vita d’eguale tra gli eguali. Ho già letto Lolita e firmato due cambiali.
Premio Strega; e brindan tutti alla salute del vincitore con un bicchierino di livore.
Marcello Marchesi non è stato solo un notevole protagonista dello spettacolo leggero del Novecento ma insieme ai suoi amici Federico Fellini, Ennio Flaiano in un’Italia del dopoguerra che voleva guardare avanti, ha partecipato senza ombra di dubbio alla crescita culturale del nostro Paese. Pubblicato da Bompiani nel 2013, Il dottor Divago è un libro nel quale l’umorismo si fa stile. Sagace e malinconico, la classe di Marchesi è riconoscibile attraverso la più innocua delle battute o la più commovente delle poesie.
Il dottor Divago
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