Il killer dei sapienti
- Autore: Bebo Rebuzzi
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2021
Tre anni di ricerche certosine e appostamenti, per conoscere le abitudini dei bersagli e fissare i dettagli della missione assegnatagli da “un ente superiore”: ora si sente pronto ad avviare il percorso che gli si apre davanti, faticoso ma esaltante.
Ha individuato le persone più opportune, sempre che “i servi del falso e dell’inganno possano definirsi persone e non giullari di corte”.
Raramente un thriller made in Italy spinge i lettori nella mente malata di un assassino seriale, nell’oscurità pulsante di odio di un progetto criminale che prende di mira obiettivi umani. Bebo Rebuzzi apre con tre pagine di follia inquietante il terzo titolo delle indagini del commissario Pilati, il noir Il killer dei sapienti, edito nel 2021 da il Rio, marchio editoriale mantovano attivo dal 2012, affiancato nel 2017 a Oligo Editore per aggiungere altra saggistica, libri illustrati e narrativa italiana e straniera alla produzione di romanzi, racconti, poesie, saggi, cataloghi di mostre e libri per bambini e ragazzi.
È un ingegnere Alberto Rebuzzi, nato a Suzzara nel 1952, detto “Bebo” dai tempi in cui praticava con successo l’atletica leggera, compresa una disciplina impegnativa e versatile come il decathlon, le dieci prove multiple. Coltiva da sempre le sue passioni, cinema, noir e scrittura. L’ultima in ordine di citazione, oltre a garantirgli premi e riconoscimenti, lo ha portato a firmare tra l’altro i due episodi precedenti dei casi risolti da Pilati, pubblicati da editori diversi, i romanzi La difesa Philidor. Omicidio in Golena, nel 2017 e La scacchiera sospesa, nel 2019.
Entrambi i titoli fanno riferimento alla dedizione agli scacchi di Roberto Pilati, commissario capo nella sua Mantova dopo una carriera a Milano. Separato da Giovanna (hanno un figlio, Michele) e compagno di Marcella, ispettrice a Bologna e a sua volta in Polizia. Superiore diretto di Francesca Sanna, timida e aggraziata vice ispettrice di origini sarde.
Prima dei dialoghi simpaticamente confidenziali tra Pilati e la poliziotta oristanese - si augurano che a Mantova non scoppi il finimondo, per godersi qualche giorno di congedo pasquale - tocca ai lettori lo stupefacente delirio lucido del “qualcuno” che cova in silenzio il suo progetto pluriomicida.
Ha esaminato con cura i luoghi in cui operare, ha preparato il materiale e gli strumenti necessari, individuato ogni via di fuga, predisposto quanto possa rivelarsi utile al suo intento, studiato tutto a fondo, in rete, sui libri, in biblioteca.
Poi è andato a esaminare da vicino i bersagli, attento a non farsi riconoscere. Verso tutti loro ha sentito montare un sordo rancore ancestrale. Ora sa bene cosa fanno, conosce le manie, gli hobby, le famiglie, gli amanti, i momenti in cui sono soli, inermi, espugnabili. Ha programmato le mosse da compiere per ciascuno. È tutto perfetto.
Si concede un premio: festeggia, infilando il vestito trovato in un baule del padre, che conserva gelosamente. Brinda. Ma non è solo. È circondato:
Dalla presenza delle ombre dei suoi antenati... li sente mentre gioiscono con lui.
Ora è pronto. Occupa un piccolo appartamento nei pressi della basilica di Sant’Andrea a Mantova. Ha usato una delle tre carte d’identità false, costate una fortuna ma perfette. Fissa i quattro numeri che ha scritto in rosso sul muro: 1, 3, 2, 8 e avverte la collera rimontargli dal profondo. Il suo progetto può cominciare a tradursi in realtà. È già partita la lettera, preparata con cura in quegli anni.
Il destinatario è Pilatí. Quando apre la busta in Questura, cade una carta da gioco: il nove di picche. Dall’interno estrae un dattiloscritto anonimo, una pagina intera. Frasi criptiche, di cui è difficile comprendere il significato.
Annuncia atti violenti, per raggiungere un obiettivo incomprensibile, che dovrebbe condurre l’artefice alla gloria. Manifesta una volontà di vendetta contro nemici indistinti, senza chiarire quali siano e sfida il commissario, mettendo in gioco pedine inconsapevoli, destinate a perdere tragicamente la vita.
Conosco i tuoi successi su teppisti dozzinali. Esseri plebei che mi inducono a immaginare che hai affrontato facili competizioni. Misura con me il tuo intelletto... stanne certo, ci divertiremo.
Possono essere le farneticazioni di un megalomane o lo scherzo di qualche deficiente. Terza alternativa è la lettera di un folle, che intende mettere in atto le cose che afferma. Pilati ritiene di dover prendere sul serio quel pazzo che promette di seminare delitti. Lo inquieta in modo particolare il tono di una lettera che non ricorre a offese gratuite e frasi sgrammaticate.
La prima vittima è un ex senatore settantenne. Il cadavere è schiacciato contro una parete bianca, sistemato in un accrocco indecente e contorto, che ricorda i sadici allestimenti messi in scena dagli assassini scatenati nelle pagine di Jean-Christophe Grangè.
Il sadico ha lasciato un messaggio al commissario, in cui descrive le modalità del delitto e annuncia “enigmisticamente” un seguito.
La seconda vittima di questo irresistibile thriller adrenalinico è una donna di successo, bella, colta, appesa alla parete di una malga nello stesso modo macabro.
La terza vittima...
Il killer dei sapienti
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