Il medico che scelse di morire di Luca Speciani

Luca Speciani, autore di Il medico che scelse di morire (Paesi Edizioni, 2019), è un medico affermato che ha scritto diverse e importanti opere sugli stili di vita e la medicina preventiva. Ora si cimenta con un’opera di pura fantasia anche se il problema di cui si occupa è reale.
La società del XXI secolo sembra pervasa da un’ondata di "medicalismo"(scusate il neologismo), tutti prendono pillole per dormire, per stare svegli, per non prendere più pillole e trascurano l’alimentazione sana e lo sport. Ma questa tendenza è incoraggiata dalle multinazionali del farmaco e l’industria dolciaria che vende junk food con metodi neanche tanto subdoli di pubblicità.

Nel romanzo Il medico che scelse di morire il protagonista, Matteo Rinaldi, insieme ad altri due colleghi, decide di far conoscere al grande pubblico la vera natura di certi farmaci che cronicizzano le malattie invece di guarire, ma si trova ad affrontare la dura reazione di personaggi legati all’industria farmaceutica e dolciaria. Questi individui hanno corrotto medici e falsificato statistiche per far trionfare i loro prodotti e aumentare i loro profitti oltre a far radiare i dottori che invece sapevano la verità.
Matteo Rinaldi e i suoi amici creano un’associazione, stampano volantini, negli ambulatori mettono in guardia i pazienti dai farmaci prescritti e ne spiegano gli effetti.
Con amici giornalisti informano l’opinione pubblica e insistono su uno stile di vita sano e con una dieta priva di zuccheri nascosti che provocano a lungo termine malattie.
D’altro canto anche la figlia di un industriale dello zucchero mostra segni di diabete e accusa il padre di averla rovinata senza peraltro trovare comprensione.
I nemici di Matteo reagiranno in modo feroce arrivando ad ucciderlo ( forse),ma la verità non è facile da nascondere... il finale è inaspettato e non posso rivelarlo!

Il romanzo ha una buona trama, ma, a mio giudizio, le lunghe "tirate" sugli effetti delle medicine sono pesanti da leggere per il lettore e i dialoghi troppo lunghi e ripetitivi. Una cura maggiore di questi aspetti avrebbe giovato a un libro che per essere un’opera prima parte bene e ha uno sviluppo originale per non parlare della fine veramente degna di un thriller. Mi hanno infastidito le scene erotiche e le vicissitudini dei personaggi che mi sono sembrate poco attinenti alla trama principale. È però vero che i personaggi dei buoni sono stucchevoli se troppo virtuosi, ma le inclinazioni sessuali dovevano avere un peso minore nella vicenda.
In sostanza Il medico che scelse di morire è un buon libro che racconta un problema sicuramente sentito e di cui si dovrebbe parlare. Chapeau!