Il mercante di vaniglia
- Autore: Corrado Sobrero
- Anno di pubblicazione: 2009
"In ogni uomo ne esiste almeno un altro e ogni uomo ha la sua vita"
Un concetto profondo, plurivalente, difficile da cogliere e, soprattutto, da esprimere. Per trasmettere un simile messaggio, Corrado Sobrero ha scelto il genere poliziesco, inserito in un contesto storico ben preciso (il Nuovo Mondo del 1666) e accompagnato da una poetica storia d’amore. Il Mercante di Vaniglia però è molto più di tutto questo.
E’ una storia in cui elementi dal vago sapore leggero e fiabesco - quali corsari, lupi di mare, caste fanciulle bellissime, saggi cinesi, fraticelli investigatori - sono concertati con maestria per formare un disegno molto più alto, dai contenuti profondi ed illuminanti.
Tutto si muove intorno a Horacio, uno straniero senza memoria che si chiama così per convenzione, visto che nessuno conosce il suo vero nome. Egli è stato trovato ferito e privo di sensi sulla spiaggia, mentre stringeva nel pugno un piccolo tesoro costituito da qualche seme di vaniglia. Quei semi rappresentano il suo unico legame col passato ed anche col suo futuro. Nient’altro, perché per il resto esiste solo il suo presente, che lui non può far altro che vivere giorno per giorno, ricostruendosi la vita senza ricordi né precisi progetti per il domani.
La sua storia diventa una sorta di cammino purificatore, in cui egli si ritrova praticamente a reincarnarsi per ben due volte in un uomo nuovo. Il confronto con Sian, saggio cinese, la regola monastica con le sue umili ristrettezze, l’orrore dei delitti che gli capitano attorno vengono a costituire i mezzi per la sua iniziazione ad una spiritualità profonda, sotto la protezione di un albero secolare. Quest’ultimo rappresenterà il punto di incontro degli elementi delle varie religioni che compaiono nella sua storia, riassumendoli tutti in una dimensione umana ed emozionale spontanea, non incasellabile in alcuna dottrina circoscritta. Per questo motivo Horacio, pur evolvendosi e trasformandosi profondamente, resterà dall’inizio alla fine un semplice uomo: imperfetto e peccatore, senza alcuna velleità di santità; un semplice uomo che chiede solo di costruire la sua vita con una donna amata al suo fianco. E sarà un uomo nel quale, come in tutti gli esseri umani, coesistono il lupo e l’agnello in egual misura.
La storia è intensa e poetica, ma sempre ancorata alla realtà, dalla prima all’ultima pagina. E le pagine non sono moltissime, poiché lo stile dell’autore è sempre essenziale, privo di fronzoli e periodi lunghi. Al contrario, le sue poche parole sono quasi sempre dati sensoriali, abilmente usati per evocare nel lettore sensazioni visive, tattili, uditive e olfattive: risvegliano immagini, ricordi e, soprattutto, intense emozioni. Ci si ritrova dunque quasi a vivere in prima persona la vicenda e a fare un viaggio nel proprio personale spirito.
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