Nevica sull’isola di Baro
- Autore: Corrado Sobrero
- Categoria: Narrativa Italiana
Primo romanzo dell’autore scomparso prematuramente nell’ottobre del 2012, Nevica sull’isola di Baro è l’inizio di un viaggio che durerà per diverse opere (Il mercante di Vaniglia, Il canto della balena, edito recentemente da Tea, e, a quanto si dice, anche un inedito...) e che mira alla purificazione, al riscatto, alla ricostruzione.
Baro è un’isola latinoamericana in cui vive una società che ha avuto origine - e nome- da un poco di buono, un imbroglione, un baro appunto. Vive della coltivazione di canna da zucchero, ma soprattutto dell’oppressione di un prelato che impone le sue leggi severe e crudeli, attraverso la minaccia di castighi divini e la promessa che la sofferenza e la mortificazione porteranno al paradiso. In realtà Baro è un inferno e l’oscurantismo in cui vive rappresenta la morte dell’anima. Ma un giorno il Futuro, lo stesso che si svilupperà in modo sempre più maturo e profondo nei romanzi successivi, bussa alle porte dell’isola. Hugo, il Negociador che da sempre vende per tutti le canne da zucchero, ha il coraggio di introdurre un cambiamento: piante nuove da coltivare e nuovi tipi di commercio. È il panico per l’Arcidiacono, che rischia di perdere il controllo della comunità; è l’inizio di un grande sconvolgimento nella vita di tutta la società di Baro. Entrano bene o male nella vita di tutti la speranza, il coraggio, la luce, i colori ed infine l’amore. Dopo una difficile lotta fra il Bene e il Male, ogni personaggio sentirà dentro di sé germogliare il seme della novità e della vita che si fa strada da sola, del Futuro appunto. Ed ognuno piano piano potrà cogliere un’occasione di uscire dal proprio buio.
In un nascente stile magistrale - che avrà anch’esso nelle opere successive un crescendo di sorprendente abilità di ipnotizzare il lettore - Corrado Sobrero dimostra anche qui la sua straordinaria capacità di scavare profondamente nei sentimenti, di distribuirne le varie sfaccettature a tanti personaggi, facendoli somigliare ai colori che escono da un prisma, e di giungere a conclusioni illuminanti. Ne viene un senso di pace e di speranza. Il tutto avviene però all’interno di un più che realistico spaccato storico e sociale, che porta la storia a una dimensione tutt’altro che eterea. Non a caso il linguaggio è semplice e immediato e, attraverso dati sensoriali subliminali, avvolge chi legge in un mantello di odori, sapori, luci e colori che coinvolgono con immediata efficacia. Il risultato è la sensazione di realtà tangibile anche laddove vengono espressi concetti astratti e spirituali complessi. Sembra un miracolo, lo stesso che accade a Baro quando, a dispetto del clima, nevica e la coltre bianca porta la luce dove c’erano sempre state oscurità e ingiustizia.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Nevica sull’isola di Baro
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