Il primo eroe
- Autore: Martì Gironell
- Genere: Avventura
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Longanesi
- Anno di pubblicazione: 2015
Il primo viaggio di un uomo oltre i limiti dei primi uomini.
Foreste, stagni, animali selvatici, canoe, senza dubbio non è un paesaggio urbano, ma occorre concentrarsi per non farsi sviare dal contesto: lo scenario vergine e selvaggio non è abitato da semplici tribù indigene. Risale ad oltre cinquemila anni fa, ad un’epoca molto più lontana nel tempo. Protagonisti sono i nostri remoti progenitori del neolitico, anche se ragionano, agiscono e parlano modernamente, per ovvie esigenze narrative. La loro straordinaria freschezza di sentimenti è merito di Martì Gironell, l’autore spagnolo, o meglio catalano, di un’affascinante avventura primordiale: “Il primo eroe”, romanzo Longanesi (272 pagine, 16,40 euro).
È il viaggio, iniziatico oltre che reale, del più intelligente tra i giovani del Clan del Cavallo, che per la salvezza della sua gente deve raggiungere una destinazione lontana. Sono un centinaio di persone, vivono di pesca lacustre, allevamento e una primitiva agricoltura, oltre che di caccia.
Una storia gagliarda, di gente del passato che pensa intensamente al futuro, vuole crescere, conoscere, capire. È l’aspirazione che caratterizza soprattutto Ynatsè e Aynires, lo yin e lo yang di questa vicenda, l’elemento maschile e femminile, una coppia di ragazzi, col loro bambino. Due adolescenti, ma nel mondo di allora sono un uomo e una donna fatti, due adulti. Uno esemplifica al meglio il ruolo del maschio tutto caccia e scoperta. L’altra rivela la condizione femminile – attraverso lei si conosceranno particolari sulle modalità del parto e dell’accudimento - e si batte contro la gerarchia della tribù, perchè anche le donne possano cacciare, visto che sopportano il peso di tutto il resto. Entusiasma la loro voglia di non accontentarsi, di guardare oltre, di progredire. E di fare avanzare l’umanità.
Un’ulteriore chiave di lettura è il classico rapporto maestro-allievo, alla Merlino e Artù, tra un saggio anziano e un giovane promettente. Il mentore di Ynatsè è il guaritore Baasi, pratica terapie, conosce il potere delle erbe e cura l’epilessia perforando il cranio con una punta di pietra. Sa distinguere il bene dal male e accenna ragionamenti filosofici: il nostro mondo e tutti noi siamo frutto di cause ed effetti, di azioni e reazioni, dice al ragazzo.
Ynatsè cattura e doma cavalli, convinto che possano interagire con gli uomini come i cani, perchè hanno gli stessi nemici: addomesticare vuol dire rendere gli animali umani. È abilissimo nel lanciare sassi con una fionda e uccide un orso da solo, ma che paura. Non sarai mai un uomo se non avrai conosciuto e superato la paura, perchè aiuta a difendersi, gli dice Baasi.
Nel villaggio, si scatena un’epidemia. Donne, vecchi, bambini, perfino uomini forti sono scossi da convulsioni e tremano, nonostante il corpo sia bollente. Cominciano a morire. Un sogno mostra allo sciamano un cerchio di pietre lontano, in una terra circondata da acque salate, dove si può trovare la cura al male che affligge il Clan. Serve l’uomo giusto da inviare. Tocca a uno spirito puro, a uno scelto e protetto dagli dei.
È Ynatsè a partire per il lungo viaggio. Prima esita. Aynires gli mette in braccio il piccolo Zeb, come Andromaca farà con Ettore, nei versi di Omero. Nonostante tutto, l’uomo-ragazzo sceglie di affrontare le sue paure. Ha un compito più grande di lui da portare a termine, ma se dovesse riuscire non ci sarebbe confine alla conoscenza che potrà acquisire.
A cavallo di Bram, il potente stallone nero che ha domato con amore, avvia un’avventura per salvare la sua gente, per trovare una soluzione ai suoi mali. In realtà, è un percorso ai limiti delle capacità dell’uomo, che in tanti hanno dovuto affrontare nel passato, per assicurare il progresso.
È avvincente il mondo retrò creato da Gironell. Il neolitico è un grande sconosciuto, afferma lo scrittore catalano, la letteratura, può solo cercare di riprodurlo, facendo ricorso a una gran dose di immaginazione. Ecco perchè si è impegnato con passione a ricreare plausibilmente il clima, l’ambiente, le risorse di cui disponevano. Il carattere che forse avevano.
Il risultato di tanto lavoro? Una storia affascinante.
Il primo eroe
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