Il salice della famiglia Blume
- Autore: Anne Prettin
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Garzanti
- Anno di pubblicazione: 2024
Il salice della famiglia Blume (Garzanti 2024, titolo originale Der Ruf des Eisvogels, traduzione di Paola Rumi) è il nuovo romanzo della scrittrice tedesca Anne Prettin nata ad Amburgo, che ha studiato Scienze politiche e Sociologia a Friburgo, Amburgo e Bordeaux, e lavora come giornalista freelance per diversi quotidiani.
Germania, 1991.
“E anche il tuo sessantaseiesimo compleanno ti fa lo stesso effetto, vero? Vedrai, ci divertiremo!”.
A Olga Blume non piacevano le sorprese, tanto meno quando intralciavano i suoi piani. Per quel giorno aveva in programma di scendere al lago e far visita di nuovo alla coppietta di aquile di mare, che aveva osservato per settimane dalle loro fregole alla costruzione del nido. Erano i primi giorni di primavera, e Olga avrebbe voluto raggiungere l’isola con il suo kajak per vedere se gli uccelli avevano iniziato la cova. Invece l’anziana donna aveva sentito la fresca e giovane voce della nipote Sara, che la sollecitava a prepararsi. Sara amava i riti, i momenti ricorrenti nei quali si ritrovava insieme a sua madre Becki e Olga, che la facevano sentire parte di una famiglia.
Il compleanno comune della madre e della nonna era da sempre, per quanto Sara potesse ricordare, una delle loro sacre tradizioni annuali. Veniva regolarmente festeggiato con un opulento “pranzo della mamma”, perché era così che tutte le donne della famiglia Meyer-Bley chiamavano quel convivio celebrativo.
E pensare che Olga se n’era dimenticata, non a causa dell’età, ma forse per via del troppo lavoro da un pezzo aveva intenzione di rallentare un po’ il ritmo per avere più tempo per sé. Aveva anche già trovato una giovane ginecologa, che aveva cominciato a lavorare con lei un paio d’ore ogni settimana e nel giro di un anno l’avrebbe sostituita. Ma in ambulatorio si era scatenato l’inferno, quasi metà delle sue pazienti aveva deciso di mettere al mondo i propri figli in primavera. Solo la notte precedente Olga era stata chiamata per un parto nella clinica, dove, come medico esterno, aveva alcuni letti a disposizione, quindi non aveva dormito nemmeno tre ore. Ma il viaggio a sorpresa stava per avere inizio e avrebbe portato Olga nella sua cittadina natale, Ginsterburg.
L’unica cosa che percepiva erano le labbra di Becki che si muovevano, il giallo del cartello che si faceva sempre più sgargiante e dietro il quale sembrava ergersi il campanile della chiesa della Trinità, dove lei era stata battezzata e cresimata.
Il viaggio a Ginsterburg, sarebbe diventato un viaggio nel tempo per Olga, donna pragmatica e tenace, il passato riaffiorava, era giunto il tempo dei ricordi, quelli belli e quelli dolorosi.
“Sarà una Pasqua fantastica, nonna, credimi! Una mega sorpresa!”
Tra passato e presente, il racconto di tre generazioni di donne della stessa famiglia, legate dall’amore reciproco, con esperienze diverse e personalità forti e coraggiose.
È il nucleo centrale di questo appassionante romanzo, dove spicca la figura del mitico nonno di Olga, soprannominato dai nipoti “Pa”, un medico appassionato di botanica, che credeva nell’immortalità dell’anima, dall’humour inossidabile.
Le innumerevoli lezioni nel bosco, durante le quali il nonno aveva insegnato alla sua amata “Pratolina” ad annusare, assaporare e osservare, avevano dato i suoi frutti. I sensi di Olga si erano affinati fin da ragazzina.
Impossibile dimenticare le lezioni di vita del nonno, che aveva rappresentato tutto per Olga.
“Lo sai, bambina mia? Ci sono due tipi di persone: quelle che ne parlano e quelle che non lo fanno. Entrambe le cose vanno bene”.
Il salice della famiglia Blume
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