Il sogno più bello di Hester Browne

Il sogno più bello di Hester Browne (Garzanti Ed. 2015, titolo originale The Honeymoon Hotel, traduzione di Claudia Marseguerra) è il nuovo romanzo dell’autrice inglese, che ha raggiunto il successo internazionale con Regalami una favola (collana Narratori moderni, Garzanti 2013), entrando fra i bestseller del New York Times.

“Mi chiamo Rosie McDonald. Sono un’organizzatrice di eventi”.

Rosie, volitiva trentenne in carriera, da quando aveva sedici anni lavorava presso l’Hotel Bonneville, antico albergo londinese situato “in una stradina discreta vicino a Piccadilly”. La giovane donna che al college aveva studiato gestione alberghiera, amava il confortevole albergo dalla facciata color crema e dalle suite arredate di buon gusto.

“Adoravo ogni elegante centimetro art déco del Bonneville”.

La McDonald considerata a ragione come una delle più famose wedding planner della città, con caparbietà e tanta volontà, cercava di accontentare tutti i suoi clienti, perché l’obiettivo di Rosie consisteva nel fare che tutto andasse a buon fine.

“Per me i matrimoni senza bambini erano una semplice necessità”.

Non tutti erano a conoscenza che la sua ferrea dedizione al lavoro nascondeva il desiderio di superare che era stata abbandonata davanti all’altare dal suo ex fidanzato Anthony. Al momento la donna conviveva con Dominic, borioso critico gastronomico. Rosie stava per accaparrarsi l’ambito posto di direttore dell’albergo grazie anche alla sua efficiente assistente Gemma, oltre che all’amicizia e alla competenza della sua cara amica Helen gerente il ristorante dell’hotel. Quando Laurence Bentley Douglas, proprietario del Bonneville aveva deciso di affiancare alla wedding planner il figlio Joe, ventottenne alto, biondo e dal fascino pericolosamente seduttivo, per impratichirlo al management alberghiero, tutte le carte della rigida Rosie sembravano sul punto di essere sparigliate. Infatti, Joe e Rosie la pensavano diversamente sulla vera essenza della pianificazione “del giorno più bello”. Rosie si soffermava sull’aspetto formale dell’evento, mentre lo schietto Joe certo che

“i matrimoni dovrebbero riguardare solo due persone e la loro reciproca dedizione spirituale”

si chiedeva se i due fidanzati fossero sicuri della loro scelta. Sarebbe riuscita Rosie a ritrovare la voglia di emozionarsi?
La scrittrice inglese, che con uno stile lineare e scorrevole rende partecipe il lettore narrando tutte le fasi che portano al matrimonio, ha dichiarato di salire su un autobus londinese e osservare la gente che le sta intorno quando è in cerca d’ispirazione.

“La città è già una fonte di ispirazione - ha precisato la Browne, aggiungendo - Dell’essere scrittore mi piace creare mondi in cui mi piacerebbe vivere”.

Il protagonista del libro è l’hotel Bonneville, luogo di classe e dall’eleganza senza tempo di cui la Browne, grazie alle sue minuziose descrizioni, ricostruisce perfettamente l’atmosfera ricca di glamour.

“Siamo perennemente impegnate a organizzare matrimoni da favola per gli altri mentre noi ci ritroviamo legate a degli autentici perdenti”.