Regalami una favola di Hester Browne

Regalami una favola (Garzanti, 2013) rappresenta l’esordio letterario della scrittrice Hester Browne, inserito immediatamente nel giro di poche settimane dalla sua uscita nelle librerie nei best seller del New York Times.

E’ una storia che non brilla per originalità o grande fantasia e la copertina molto bella e appariscente non tradisce le aspettative: si tratta inequivocabilmente di una favola.
Una fiaba di quelle che tutte noi, giovani fanciulle, sin da bambine abbiamo immaginato e che ha riempito i sogni delle nostre infantili notti: sposare un principe.

Chiamarlo principe azzurro o principe di Nirona, piccola isola sulle coste italiane, non cambia molto. Leo è il principe che conquista il cuore della protagonista di nome Amy, garden designer nella fumosa ed eccentrica città di Londra. Amy ha ventiquattro anni e convive con Jo, una ragazza allegra ed estroversa che cerca continuamente di coinvolgerla nelle feste che organizza nella speranza di trovarle un uomo.
Ma Amy è taciturna, impacciata, timida all’inverosimile a tal punto che ogni volta che resta sola con un ragazzo, arrossisce non riuscendo neanche a pronunciare una parola. Si lascia prendere dall’ansia e dalla sua insicurezza e l’inesperienza prende ovviamente il sopravvento. Sarà proprio ad una di queste feste che incontrerà Leo, lo conoscerà grazie ai casini combinati dal fratello di lui ed immediatamente tra di loro si stabilirà un feeling che andrà avanti per settimane e che permetterà di scoprire ad Amy chi è veramente l’uomo di cui si è follemente innamorata.

E’ qui che inizia la fiaba, non del tutto rosa e fiori. Quando Leo convinto di non essere il diretto erede al trono grazie ad un meccanismo di successione che lo terrà abbastanza alla larga dalla corona per chissà quanto tempo, le chiede principescamente di sposarlo, Amy accetta senza alcun dubbio. Purtroppo però per lei le cose non saranno così facili come le aveva immaginate. Per una serie di circostanze, Leo si ritroverà ad essere il prossimo erede al trono e quindi Amy dovrà a malincuore accettarne le conseguenze. Fare questo significa entrare pienamente in un mondo di cui lei non voleva neanche sentir parlare, fatto di feste, invitati, nobiltà, chiacchiere, foto e soprattutto tanti paparazzi quanti vip affamati di successo e di riflettori.

Attraverso la storia d’amore tra i due giovani protagonisti entriamo in un mondo che di fiabesco ha davvero poco. C’è invidia, mistificazione, inganno, competizione e potere, non solo quello della corona o del trono ma anche quello dell’immagine. Amy, che è una ragazza molto normale, con le sue forme prosperose e il suo sorriso sincero, per amore di Leo, dovrà affrontare diete, abbandonare i suoi cibi preferiti come i wrustel e il cioccolato e comprare vestiti il cui costo supera qualsiasi immaginazione. Tutto questo le serve per essere la moglie perfetta di un principe che è contornato da personaggi tanto buoni quanto cattivi. Molti di essi appoggiano la loro relazione come il nonno o il padre ma altri come la madre e la sorella si dimostrano superficiali ed invidiose oltre una parvenza che equivale soltanto ad una maschera. Un mondo fittizio fatto di cene e incontri mondani da cui Amy prova a fuggire per ben due volte ma sarà proprio la consapevolezza di poter perdere l’unico uomo che ama davvero a farla tornare. Leo, d’altro canto, è dolce e gentile, non ha la prepotenza o l’arroganza tipici della gente del suo rango e questo non fa che mettere ancora di più in crisi Amy che non riesce a rinunciare a lui.

La storia è scontata e per certi versi banale, insomma la conosciamo tutti fin troppo bene. La fiaba però è interrotta sia da questi elementi che guastano l’armonia di zucchero e cannella tipici di una amore perfetto, sia dal passato della protagonista, che è legato alla vita inquieta e problematica della sorella di cui si parla per tutto il libro e che solo alla fine verrà fuori.

Lo stile dell’autrice è molto semplice. La lettura è facile e veloce, dunque le pagine si leggono piacevolmente. Certo è inutile aspettarsi un finale mozzafiato o che ci faccia saltare dalla sedia dalla felicità. E’ pur sempre una fiaba, ogni tanto oscurata da qualche problemino di troppo che irrompe nell’atmosfera sognante e meravigliosa in cui vivono in protagonisti. Ma sono solo piccole schegge che provengono dalla più concreta realtà che non feriscono nessuno e che non impediscono a questa storia di concludersi come è d’obbligo con un fiabesco The end.