Il sussurro dell’infinito
- Autore: Dario Canil
- Genere: Religioni
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2021
Lo sciamanesimo, o sciamanismo, oggi può diventare una moda in certi ambienti intellettuali. Sarebbe un errore prendere sotto gamba come curiosità del momento questa concezione del mondo, che mette al centro della visione la Coscienza libera e incondizionata, posta a monte di ogni fenomeno visibile. Scrivo la parola Coscienza con lettera maiuscola in quanto è il divino in noi, l’energia creatrice in contatto con l’energia cosmica. È quanto il sensitivo Gustavo Rol chiamava "Spirito intelligente". Diventarne consapevoli e tentare di imparare a usare il potere di cui tutti siamo detentori è lo scopo del saggio Il sussurro dell’infinito di Dario Canil (Mondadori, 2021, pp. 281).
L’autore è nato in Svizzera; cultore di misticismo, si ispira alla scuola "Advaita" (monismo filosofico, il "Grande Spirito", "Manitù" dei Nativi Americani, ed è quanto Cristo chiamava "Abbà", Padre; tutte le strade spirituali si incontrano). Canil è anche esperto di arti marziali.
Nel suo libro rivisita le conoscenze antiche del mondo orientale e occidentale, ma si focalizza in modo predominante su due culture di "selvaggi" che hanno da sempre indagato le energie sottili del mondo invisibile agli occhi: gli "Huna" polinesiani e i "Toltechi" messicani, questi ultimi fatti conoscere dell’antropologo e sciamano Carlos Castaneda, universalmente noto.
La via di Castaneda è la "Via del guerriero", inteso come lottatore per far emergere l’essere eterno che siamo. Ciò contribuisce al nostro benessere, crea armonia e simpatia, comunione, saggezza, previene le malattie e può curarle. Rende comprensibili fenomeni inesplicabili che la regione da sola non comprende. La ragione cataloga e separa i dati fenomenici, ma per avere la sintesi dell’organismo umano e cosmico è necessario l’occhio dell’intuizione.
Esiste una realtà "separata", separata in senso logico ma perfettamente aderente anzi stoffa e sostegno dell’universo. Ricordo che la parola "sacro" significa "separato".
Riguardo al "selvaggio", lo studioso cita Danè-Ariel:
"Figlio mio, ci hanno chiamato selvaggi solo perché vedevamo il volto divino delle cose."
E sulla abituale limitatezza dello sguardo e dei sensi, cita Schopenhauer:
"Tutti gli uomini scambiano i limiti del loro campo visivo per i limiti del mondo."
Il viaggio proposto congiunge la profondità di madre terra alle stelle in un campo unico e immenso, al cui centro siamo noi, ma completi di quanto non crediamo ci appartenga. Il tutto unito al tutto è anche la visione rinascimentale dei pensatori italiani neoplatonici.
La teoria dello sciamanismo è correlata a esercizi pratici, utili e indispensabili per rendere operativa la conoscenza. Uno sciamano è tale perché incide realmente sull’ambiente e sulla propria psiche e nell’altrui.
Canil riporta uno schema in sette punti delle concezioni "Huna", la loro “Via dell’avventura”:
- Il mondo è come tu pensi che sia: IKE.
- Non ci sono limiti, tutto è connesso, tutto è sogno, tutto è possibile: KALA.
- L’energia fluisce là dove si dirige l’attenzione: MAKIA.
- Adesso è il momento del potere: MANAWA.
- Amare è essere felici insieme: ALOHA.
- Tutto il potere viene da dentro: MANA.
- L’efficacia è la misura della verità: PONO.
La parola “mana” è simile all’inglese man, di derivazione indoeuropea, il cui significato è “mente”. Non è un caso… L’uomo è detentore di “mana”.
Nei capitoli vengono affrontati i modi per liberarsi dai predatori, succhiatori di energia; per eliminare fardelli psichici condizionanti; riconquistare la sacralità della sessualità; imparare a "sognare mondi"; sperimentare “la potenza dei passi magici". La gestualità e il rituale sono parte integrante della magia. Magia è non vivere da mendicante, è
"l’arte di essere presente e sveglio, di ricordare il proprio Essere, di poter in autonomia manipolare la percezione allungandone i confini, di viaggiare tra i mondi, di amare e vivere la libertà.”
Manipolare coscientemente la percezione è la chiave dello sciamanismo. Gli studi di Claude Lévi Strauss sul "pensiero selvaggio" confermano gli studi di Dario Canil, diretti a un pubblico vasto. Canil usa un linguaggio accessibile ai non addetti ai lavori, contribuendo alla diffusione della cultura; penetra nella vita più segreta e meravigliosa di ciascuno per restituirla a ciascuno. Ma poi serve agire in prima persona per non restare confinati nell’astrattismo e avulsi da noi stessi.
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