Il tailleur grigio
- Autore: Andrea Camilleri
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2008
Enigmatica ed inquientante figura di donna, misteriosa come una sfinge e fredda come una statua. Una storia fosca e voluttuosa. Questo romanzo di Camilleri trasmette una strana inquietudine, in un’atmosfera da noir di tutto rispetto. L’ennesima opera letteraria del maestro prende in contropiede, pur nella continuità del suo speciale e inimitabile linguaggio; la trama è originale e nel contempo echeggiano passaggi letterari classici. La storia ruota intorno ad un’enigmatica figura di donna, Adele, a cui rimanda il tipo di abbigliamento del titolo, che soleva indossare in determinate circostanze, come una sorta di "divisa" e di conformismo esteriore. Il motore che dà l’avvio alla vicenda è il marito, un alto dirigente di banca in pensione, anzi colto nel suo primo giorno di congedo produttivo; strano personaggio il suo, una vita scandita da automatismi, unico scarto fatale aver sposato in seconde nozze una donna, molto più giovane, di stravolgente bellezza e di insaziabile ardore erotico. Potrebbe essere un topos peculiare della letteratura e della vita, l’anziano uomo che sposa la giovane e avvenente femmina! Ma, il modo, la forma come è trattata la materia narrativa è la cifra, il marchio d’eccezione di Camilleri. Non è la femme fatale, la dark lady, stereotipata di tanti gialli o film del genere, ma un’atipica donna, sì passionale e misteriosa quanto lucida, fredda e calcolatrice nel suo tailleur grigio, come la sua zona d’ombra sentimentale che sfoggia per un prelutto o lutto avvenuto. Quasi come se questo abito, in date circostanze, sostituisse e rappresentasse quello che lei era incapace di sentire. Adele è descritta in tutta la sua voluttà e sensualità femminile, vogliosa e al tempo stesso rispettosa nel salvare la forma esteriore davanti agli occhi degli altri.
Pur in questa conclamata ipocrisia, Camilleri è indulgente con le donne, in generale, e con Adele, in particolare, la sua è un’adesione da “masculo” davanti alla bellezza muliebre, sia pure con un malcelato accento beffardo e sornione, ma senza accampare giudizi morali. Questo “inquietante” romanzo, nella chiusa, lascia un senso di sperdizione nel lettore, ma Lui, Camilleri arricchisce pregevolmente la sua, già, ricchissima produzione letteraria.
Il tailleur grigio
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Il siciliano Andrea Camilleri permane, granitico, nella sua patria di origine. Questa volta, però, a muoversi nella collegiata e diafana Vigata non è il commissario Montalbano con i suoi uomini, ma la scultorea e sensuale Adele, seconda moglie del quasi sessantenne funzionario di banca, Febo Germosino. Nonostante i numerosi tradimenti, l’ammaliante e conturbante sposa non perde mai di vista il suo ruolo di moglie. Schivo e dedito al lavoro, il Germosino diventa presto un peso per se stesso, a causa del tanto temuto momento ormai arrivato: quello del pensionamento. Privo del sincero amore della sua compagnia e con un figlio ormai residente a Londra, il bancario viene ben presto relegato nelle stanze più lontane dalla moglie, desiderosa di intrattenere senza problemi i suoi numerosi amanti, tra cui il giovane nipote Daniele, venuto appositamente dalla Sicilia, patria di origine. Tutto scorre “tranquillo”, finché un’evidente vulnerabilità, dovuta ad una malattia incurabile, farà rivivere al banchiere, ormai allo stremo delle forze, la scena di sua moglie Adele, protesa su di lui, con indosso il suo tailleur grigio.
Avvincente e stimolante nel suo ritmo scadenzato da una quiete metrica, Camilleri avvolge il lettore nella Sicilia del secolo scorso, immersa negli agrumeti e nell’olezzo del pesce appena pescato, tra barche di emigranti e affari non proprio cristallini. Non riesce a smentirsi il veterano di Porto San Empedocle che, dal 1925, sforna un libro dopo l’altro. Non solo la saga del commissario più amato nel mondo, ma anche romanzi storici e di avventura. L’età passa, ma la penna non invecchia, così come la carta, la stessa su cui, nel primo dopoguerra, cominciò a incidere.