Io esco da solo. Come guarire da agorafobia e attacchi di panico di Marco Fava

Marco Fava, bolognese, è un Web editor e coltiva da sempre la passione per la scrittura: ha infatti pubblicato negli anni raccolte di racconti e con il suo romanzo d’esordio Senza un domani è risultato finalista al Premio Carver nel 2003. In questo suo ultimo lavoro, Io esco da solo (Giraldi, 2022), racconta le sue vicissitudini dopo aver convissuto per trent’anni con le problematiche legate all’ansia, attacchi di panico e agorafobia; narra la sua esperienza descrivendone i sintomi e i percorsi di guarigione.

Le varie fasi e le difficoltà incontrate, scrive la sua psicologa comportamentale nell’introduzione al libro, non hanno interrotto il suo percorso di ripresa, bensì sono diventate tematiche di riflessione per capire cosa stava succedendo e per il raggiungimento di un obiettivo di miglioramento.

L’agorafobia è la paura di stare in luoghi aperti, in generale di stare in condizioni dove non si abbia facile ritorno alla nostra zona di conforto, scrive il nostro autore- protagonista, “e ho vissuto uno spettro incredibile di sfumature di sofferenza e limitazioni personali”.
Patimento e tormento sulla propria pelle per gli impedimenti nell’uscire di casa, per l’ansia, per il panico. Difficile per chi non ne soffre comprendere la solitudine e lo sconcerto, ma la lettura di queste pagine, in alcuni tratti emozionanti, ci rende partecipi.

“Non è facile perché questo fardello che ci portiamo addosso non andrà via senza opporre la più strenua delle resistenze.”

Non ci sono regole, scrive Fava, per queste patologie e neanche è semplice spiegare un attacco di panico: una stretta nel petto, il cuore che batte all’impazzata, il formicolio nelle mani, il senso di vomito. Capire e comprendere che di panico non si muore è il primo passo verso un piccolo cambiamento, e il passaggio successivo è capire, per chi ne soffre, che il panico, è vero, non fa morire, ma fa smettere di vivere.

Ed ecco che bisogna “prepararsi alla battaglia”, e per migliorare la propria condizione bisognerà farsi aiutare da medici, ricorrere ai farmaci, a una giusta alimentazione, all’attività fisica, nonché prendere parte alle sedute di terapia cognitivo-comportamentale. Un piccolo elenco di cose da fare per sé, per il proprio benessere nella convinzione profonda che si è sulla giusta via.
Marco Fava ha sperimentato personalmente numerose terapie e percorsi per un miglioramento definitivo: ne ha tracciato le linee guida affinché anche altri possano giungervi. Il cambiamento parte dal sapere affrontare le proprie paure e un passo alla volta valutare sempre di più le proprie ansie, evitare l’isolamento, cominciando a smontare tutto ciò che impedisce di vivere serenamente.

“Andare incontro alle nostre paure, accettarne le conseguenze, lasciare che scorrano in noi senza costringerci a evitarle.”

Saranno i comportamenti positivi ad aprire le porte al mondo. E sarà importante chiamare la paura con il suo nome, accoglierla perché non è un pensiero astratto, controllarla e combatterla. In questo taccuino personale il nostro autore con chiarezza e coraggio pone pagina su pagina il suo cammino di guarigione, gli strumenti che ha utilizzato e le sue situazioni personali, anche quelle più drammatiche, per riprendere in mano la sua vita.