Isolati
- Autore: Iris Bonetti
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2020
Isolati è il secondo romanzo di Iris Bonetti, uscito a gennaio 2020 dopo l’esordio con Empatia l’anno scorso, entrambi in auto-pubblicazione.
Anche stavolta l’autrice utilizza la formula tipica del canone avventuroso (la scoperta dell’ignoto, il viaggio, il coraggio), con un effetto cinematografico di impronta soprattutto estera. La trama ricorda infatti la celebre serie televisiva considerata quella che poi ha fatto da apripista al genere, e cioè Lost.
Il libro inizia con dei capitoli alternati che servono a darci una descrizione dei personaggi coinvolti nella vicenda principale, in particolare nei loro tratti caratteriali e nelle loro aspettative, per poi ritrovarli su un’isola deserta che si rivelerà non essere tale, in seguito a un incidente aereo di cui non veniamo a sapere alcunché se non a cose avvenute.
Cinque uomini e una sola donna con situazioni personali e luoghi di provenienza differenti, ma tutti accomunati dall’avere degli ottimi motivi per lasciarsi alle spalle il proprio passato che si traduce nel desiderio di modificare il presente. Da qui la partenza per un viaggio nel periodo delle feste natalizie la cui destinazione è la medesima: Bali, in Indonesia.
C’è un ghost-writer irlandese che vorrebbe maggiore autonomia dallo scrittore il cui nome compare sulle copertine dei libri. Incerto se proseguire, viene invece convinto, in virtù del contratto che lo lega, a fare un viaggio per cercare ispirazione per la nuova storia da scrivere.
C’è una giovane aspirante attrice americana che non riesce a sfondare a causa della sua insicurezza, caratteristica impensabile nel settore, dietro cui si cela una madre asfissiante e invidiosa. In seguito al trauma della morte di un’amica per overdose decide di andare a stare per un po’ dall’altra parte del mondo dove vive sua sorella.
Un cardiochirurgo parigino in crisi con la moglie, che lo incolpa di non essere riuscito a salvare il loro figlioletto morto in seguito a un malore improvviso, viene invitato da una collega interessata a lui e praticante di culti buddisti e induisti a fare un viaggio in una terra appropriata per questi riti, allo scopo di venire a contatto con lo spirito del figlio.
Tra i passeggeri si trova anche un ragazzo catalano vittima del fenomeno “Hikikomori”, ovvero non studia, non lavora, ma sta chiuso in camera da anni, e il suo unico “occhio del mondo” è il computer. Uno specialista, piano piano, guadagnata la necessaria fiducia, lo convince ad andare a trovare un parente lontano per aprirsi a nuove realtà.
Il quinto personaggio è un narcotrafficante messicano abituato a fare affari con le mafie di mezzo mondo, che tenta la scalata al successo senza fare i conti con i cartelli rivali. L’unica soluzione per uscirne vivo è la partenza verso una meta lontana.
Infine, un poliziotto dell’antidroga di Vancouver, professione scelta per reale vocazione, che scopre cose più grandi lui e viene incastrato. Un viaggio gli serve per uscire di scena, almeno fino a che si calmano le acque.
Dunque, superate le prime naturali diffidenze, i naufraghi si conoscono meglio, con tutto ciò che questo comporta nelle dinamiche di gruppo: gelosie, invidie, atteggiamenti perversi o ostili, e in particolare la presenza di una sola donna crea dei disequilibri non facili da superare o accettare da parte di tutti o non da tutti allo stesso modo. Donna che è sì preda, ma è anche predatrice.
Quando i sei scoprono di non essere soli, le cose si complicano perché vengono a contatto con tribù legate a culti lontani non sempre facili da capire per chi proviene da altre realtà. E comunque la diffidenza è reciproca.
Iris Bonetti ha scelto di concentrare la trama sulla permanenza nell’isola attraverso una serie di accadimenti intrecciati fra loro. Tuttavia ci sono dialoghi ed eventi un po’ forzati e, a volte, inverosimili. Alcune situazioni meritavano forse un approfondimento maggiore, ad esempio proprio il ruolo dell’unica donna che non sembra marginale nella storia. Anzi, la narrazione ha il merito di allontanarsi dai soliti stereotipi di genere. O, ancora, come nasce la preferenza verso un uomo rispetto a un altro.
Nel complesso, per essere un libro corposo - poco più di 500 pagine - è un romanzo che ha il pregio di non essere noioso e di leggersi allo stesso bel ritmo con cui è stato costruito.
Infine, Isolati riesce ad andare al di là degli argomenti trattati. Lascia infatti un interrogativo di fondo: isolati sono solamente quei sopravvissuti, oppure isolato è chi guardiamo con sospetto perché ha tradizioni, usi e costumi diversi dai nostri?
Isolati
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