L’alba dei libri. Quando Venezia ha fatto leggere il mondo di Alessandro Marzo Magno

I tedeschi hanno inventato la stampa, ma per vendere libri sono andati a Venezia

Leggendo questo libro ci si trova direttamente immersi nella Venezia del ’500, tra vetrine di negozi che esponevano stoffe e armi. Come scrive Alessandro Marzo Magno, però,

"ciò che soprattutto colpiva il visitatore straniero erano i libri".

Sì, perché Venezia nel XVI secolo è la capitale dell’editoria, il luogo dove viene stampata praticamente la metà di tutti i libri pubblicati in Europa.
Dagli ebrei, agli armeni, ai greci, alle popolazioni slave; tutti scelgono Venezia per stampare i propri libri: perché a Venezia c’è concentrazione di letterati, perché Venezia ha un’ampia disponibilità di capitale, perché Venezia ha una grande capacità commerciale, ma soprattutto perché Venezia è libera.

L’alba dei libri , edito da Garzanti nel 2012, è un libro che parla di libri, che permette, non solo a chi vuole lavorare nel mondo dell’editoria, ma a tutti gli appassionati di lettura, di conoscere il passato dei libri che tanto amiamo, quali sono le figure senza le quali il libro non sarebbe ciò che è ora, Aldo Manuzio in primis, e quali temi avevano successo a quel tempo, passando dall’editoria geografica e militare all’editoria musicale, per arrivare alla cosmesi, alla medicina e alla gastronomia.

Un testo scorrevole, che si legge come se fosse un romanzo costituito da tanti aneddoti, tra cui non posso non citare quello che a mio avviso è uno dei più avvincenti, ossia la storia del ritrovamento del Corano da parte della studentessa italiana Angela Nuovo.

Può fare un caldo infernale d’estate a Venezia. E giovedì 2 luglio 1987 era proprio una di quelle giornate in cui la calura tropicale rende l’aria quasi irrespirabile. Eppure può capitare di sudare freddo. Per esempio se ci si ritrova fra le mani un Corano perduto da mezzo millennio.

Oltre a ricostruire una storia e un percorso, “L’alba dei libri. Quando Venezia ha fatto leggere il mondo” ci insegna a non mollare mai e a tentare di perseguire i nostri obiettivi, nonostante le difficoltà che possiamo incontrare. O almeno questo è ciò che tra le righe ho letto io.