L’apprendista
- Autore: Barbara Shapiro
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Neri Pozza
- Anno di pubblicazione: 2020
La docente bostoniana Barbara Shapiro ci regala una bella storia, lunga e intrigante, nella quale realtà storica e finzione romanzesca trovano una sintesi davvero interessante. La Parigi della Lost Generation, quella che vide protagonisti una serie di giovani intellettuali destinati a divenire un mito, a partire dall’atelier dove la coppia Gertrude Stein e Alice Toklas tenevano salotto: lì si incontravano Pablo Picasso e Henry Matisse, Francis Scott e Zelda Fitzgerald, Hemingway e Leo Stein. Lì la scrittrice colloca anche i due protagonisti del suo romanzo L’apprendista (Neri Pozza, 2020, trad. M. Togliani), il maturo collezionista americano Edwin Bradley e la sua giovanissima assistente, Vivienne Gregby.
Vivienne è fuggita dalla sua bella e ricca casa di Bruxelles, piena di quadri che suo padre colleziona, in seguito al tradimento del suo promesso sposo George, che è scomparso dopo aver derubato di tutti i loro beni la famiglia della promessa sposa Paulien Mertens. Ora si è stabilita a Parigi, ha cambiato look, si è tinta e tagliata i capelli, ha preso un altro nome, in cerca di un lavoro che le permetta di sopravvivere. L’incontro col dottor Bradley le cambierà la vita. Lui la vuole con sé a Philadelphia, dove ha intenzione di creare una sorta di scuola d’arte in cui troveranno posto le decine di quadri di promettenti artisti europei ancora sconosciuti in America. L’aiuto della giovane, intraprendente, colta e determinata Vivienne gli sarà utilissimo nel portare avanti l’ambizioso progetto. Lui però è sposato con Ada, con cui ha un rapporto affievolito dal tempo, mentre la donna intuisce subito l’attrattiva del marito per la bella assistente/apprendista e prepara le contromosse per prevenire atti legali e testamentari del marito in favore di lei.
La storia si fa sempre più intrigante, interviene la tresca di Vivienne con Henry Matisse, innamoratissimo della ragazza anche se sposato anch’egli. La gelosia di Bradley è inevitabile. Nel frattempo ricompare anche George, che, novello Zelig, cambia volto, nome, attività presentandosi con le sue truffe miliardarie sugli scenari che vedono in prima linea anche Bradley e Vivienne. La storia si complica e intervengono altri personaggi, o meglio si scambiano i ruoli e ci si avvia verso un finale tragico ma pieno di colpi di scena, che nelle ultimissime pagine del libro lasciano il lettore del tutto disorientato.
L’apprendista è un libro colto, pieno di riferimenti a un periodo della storia dell’arte europea davvero straordinario per la creatività, la sperimentazione, la nascita di nuove scuole e nuovi metodi di rappresentazione della realtà. I colori di Matisse, la rivalità con Picasso; la vita parigina dei caffè, degli incontri fra intellettuali squattrinati ma decisi a sfondare con le loro opere originali, è ricostruita con grande abilità e con forte presa. Anche la parte che è ambientata negli Stati Uniti in quei primi anni del secolo, durante il proibizionismo, è ricostruita con abilità ed efficacia. Al centro di tutto Vivienne-Paulien, che ricorda un po’ una moderna eroina Jamesiana, innamorata dell’America ma pur sempre europea, pronta alle passioni e al sesso, ma soprattutto dell’arte, dei quadri, degli artisti per i quali nutre una devozione totale. Tradotto per Neri Pozza da Maddalena Togliani, L’apprendista si legge con grande piacere perché capace di far rivivere atmosfere un po’ dimenticate. Bellissima la copertina, che è la ragione che mi ha fatto scegliere di leggere questo romanzo.
L'apprendista
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