L’atlante di Francesco. Vaticano e politica internazionale
- Autore: Antonio Spadaro
- Genere: Religioni
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Feltrinelli
- Casa editrice: Marsilio
- Anno di pubblicazione: 2023
A dieci anni dall’elezione di Jorge Mario Bergoglio, Padre Antonio Spadaro, gesuita, teologo e saggista, direttore della rivista “La Civiltà Cattolica”, pubblica una nuova edizione aggiornata del volume L’Atlante di Francesco. Vaticano e politica internazionale (Marsilio – UE Feltrinelli, 2023, pp. 288, euro 14,00).
L’autore, membro del Board of Directors della Georgetown University, testimone diretto dei viaggi apostolici del Papa, racconta la politica internazionale di Papa Francesco rileggendo l’approccio geopolitico da più prospettive, dagli ultimi viaggi apostolici alle reazioni della guerra in Ucraina, dalle encicliche alle relazioni con la Cina.
“Fratelli e sorelle, buonasera”.
Era la sera del 13 marzo 2013 quando al quinto scrutinio venne eletto 266º papa della Chiesa cattolica e vescovo di Roma Jorge Mario Bergoglio, nato nel barrio di Flores a Buenos Aires da una famiglia di origini piemontesi e liguri, quindi di cittadinanza argentina, primo papa proveniente dal continente americano, gesuita, primo pontefice proveniente da tale ordine religioso.
Bergoglio scelse di chiamarsi Francesco, in onore del Poverello d’Assisi, Patrono d’Italia, e già questa decisione fece intuire all’intero Pianeta l’indirizzo che il nuovo papa desiderava dare al suo pontificato. “Rivoluzionario” è stato definito fin da subito Papa Francesco, ma la prima rivoluzione di Bergoglio è stata nelle parole e nei gesti con cui si è presentato al mondo come Papa del dialogo.
Nel 2013 Padre Spadaro, per “La Civiltà Cattolica” intervistò il Santo Padre il quale parlò della Chiesa come “ospedale da campo dopo una battaglia”, quello che il Pontefice aveva davanti agli occhi era già uno scenario da “guerra mondiale a pezzi”, che nel 2022 con l’invasione russa dell’Ucraina ha assunto i tratti insanguinati di una sfida all’ordine mondiale internazionale fino alla minaccia della bomba atomica. La guerra d’invasione russa dell’Ucraina, iniziata il 24 febbraio 2022, è dunque il tragico tassello di un “puzzle” insanguinato, dove a pagare è la povera gente, come sempre. Basta vedere le strazianti immagini che i telegiornali sfornano a getto continuo, ma nonostante ciò è impossibile abituarsi a questi orrori.
In realtà, la crisi globale, prende varie forme e si esprime in conflitti, dazi, fili spinati, crisi migratorie, regimi che cadono, nuove alleanze minacciose e vie commerciali, che aprono la strada a ricchezza ma anche a tensioni. Si può costruire una mappa di queste ferite aperte e sanguinanti, sempre incompleta. Bergoglio ritiene importante la diplomazia vaticana e per questo ha creato di sana pianta una nuova sezione, la terza, della Segreteria di Stato dedicata ai nunzi, cioè ai rappresentanti diplomatici della Santa Sede nei Paesi con i quali intrattiene regolari rapporti. Inoltre, durante la conferenza stampa sul volo di ritorno dall’Ungheria, lo scorso fine aprile, il pontefice ha spiegato che la Santa Sede sta tentando una mediazione diplomatica tra Kiev e Mosca.
Quando Francesco interviene in prima persona nel dibattito della politica internazionale lo fa con forza e modalità innovative, che generano un senso di stupore. Per qualcuno vero sconcerto. Eppure, oggi come oggi, Bergoglio è “l’unico leader globale”, come ha sintetizzato in una recente intervista Padre Antonio Spadaro. Nel contesto politico internazionale Papa Francesco sta tentando di mettere Cristo al centro del mondo.
“Bergoglio è un leader spirituale cristiano. E solamente in quanto tale può parlare di politica e diplomazia”, scrive l’autore, sottolineando che il Santo Padre “ha una precisa consapevolezza del suo compito, una consapevolezza bruciante sul suo ruolo come pontefice”.
Ecco perché appare interessante leggere le pagine di questo volume diviso in due parti. “La visione di Francesco”, intende offrire gli elementi fondanti della prospettiva di Jorge Mario Bergoglio sul mondo, attingendo anche alla sua esperienza previa al pontificato e ad alcuni dei suoi numerosi riferimenti culturali e intellettuali. La seconda parte, “Mappe”, si sofferma invece su alcuni quadranti geopolitici specifici per approfondirli.
In fondo, questo è lo scopo della diplomazia: aiutare a mettere da parte i dissapori della convivenza umana, favorire la concordia e sperimentare come, quando superiamo le sabbie mobili della conflittualità, possiamo riscoprire il senso dell’unità profonda della realtà.
Papa Francesco al Corpo diplomatico, 10 gennaio 2022.
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