L’Impero dell’atomo
- Autore: Alfred E. Van Vogt
- Genere: Fantascienza
- Categoria: Narrativa Straniera
Alfred Van Vogt fu autore di diverse opere che hanno come protagonisti eroi che si muovono secondo una logica non aristotelica e perciò i suoi libri devono essere letti con lentezza e misura per averne una comprensione piena. Van Vogt appartiene a quella generazione di scrittori di fantascienza che prese a piene mani ispirazione dalla società antica come quella romana. Lo scopo era di costruire civiltà originali fondate su modelli arretrati.
L’impero dell’atomo riflette sull’adorazione dell’atomo in modo tale da creare una religione e una politica in una società ancora antica, volta a sottomettere gli uomini. Nasce una città stato chiamata Linn che ha una dinastia che occupa i posti chiave del potere civile, religioso e militare. I monarchi seguono i costumi dell’antica Roma, seguono il modo di pensare dei Romani antichi e tutto sembra andare bene.
Con immenso orrore nasce nella famiglia dominante un essere deforme, ma intelligente (chiara trasposizione di Claudio, l’imperatore zoppo) che cambierà il modo di vivere terrestre e cercherà di utilizzare l’energia atomica come modo per far risorgere la società consapevole che non è la macchina che controlla l’uomo, ma il contrario e farà nascere una sorta di nuovo illuminismo.
Un bel romanzo, ma certe incongruenze sono addirittura banali. Come è possibile che i terrestri guidino le astronavi e si vestano come gli antichi? È una forzatura notevole.
Con queste riserve, si può dire che l’opera sia ancora godibile.
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