L’insostenibile leggerezza dell’essere
- Autore: Milan Kundera
- Categoria: Narrativa Straniera
Nell’ospedale nella città dove risiedeva Tereza, sette anni fa, alcuni medici scoprono un’inconsueta forma di meningite, chiamano per una consulenza sul caso clinico il primario dell’ospedale dove operava Tomas, ma il primario era -in quel periodo- malato. Al suo posto il primario manda quindi proprio Tomas. Nella città di Tereza esistevano cinque alberghi e Tomas, casualmente, sceglie proprio quello nel quale la stessa Tereza lavorava. Avendo onorato il proprio impegno medico ed avendo un po’ di tempo prima di intraprendere il viaggio di ritorno, Tomas scende al ristorante dell’albergo di Tereza e casualmente la cameriera che lo servirà sarà proprio lei.
Facendo un po’ di conti, ci sono volute una mezza dozzina di coincidenze per far incontrare Tomas e Tereza. Ma un numero così elevato di coincidenze aumenta, per così dire, il valore del loro incontro oppure, al contrario, ne mostra tutta la precarietà e quindi la debolezza? Inoltre le coincidenze sono ’leggerezza’ in quanto figlie del caso oppure ’pesantezza’ in quanto ’necessarie’ al compimento di un evento complesso quale -ad esempio- l’incontro tra due persone qualsiasi, le quali statisticamente era quasi impossibile che si incontrassero? Quando poi, dopo il loro primo incontro, Tereza ricambia la visita raggiungendo Tomas a Praga, scocca istantaneamente la scintilla della passione. Dopo la notte d’amore, Tereza si ammala d’influenza e per una settimana rimane, forzosamente, a casa di Tomas. Ma a questo punto Tomas deve decidere come proseguire la propria relazione con Tereza. Ma sulla base di quali considerazioni un essere umano deve decidere? Non esiste mai realmente un metro di comparazione, in quanto ogni situazione è unica, non ripetuta né ripetibile. L’uomo vive ogni propria prima volta ’senza rete’, senza prove preliminari, senza poi possibilità di correggere il tiro o ’ritirare la mano’. ’Non so come sara’ / Non avrei mai previsto come poi sarebbe andata’ ci ritroveremo a dire. Ma questa intrinseca difficoltà scarica sostanzialmente di responsabilità le nostre scelte, in quanto prese in una situazione deficitaria di informazioni, rendendole quindi ’leggere’ o, all’opposto, le rende ’pesanti’ in quanto generatrici di conseguenze che, in futuro, potrebbero rivelarsi indesiderate oltre che immerse in un mare di inevitabilità?
E’ in questa stimolante atmosfera in equilibrio tra filosofia, storia (l’occupazione sovietica di Praga) e narrativa che l’autore decide letterariamente di ambientare e raccontare l’articolata e tormentata vicenda d’amore tra Tomas e Tereza, geograficamente vissuta tra la Boemia, Praga, Zurigo e, nel finale, un paesino di campagna. Nascerà un romanzo che diventerà un vero e proprio cult. Il titolo stesso, un capolavoro nel capolavoro, è molto vicino all’ossimoro: una cosa ’leggera’, infatti, è, per legge fisica, ’sostenibile’, tuttavia l’aggettivazione opta per la tesi dell’insostenibiltà (della ’leggerezza dell’essere’).
Appassionante, erudito quel tanto che soddisfa senza appesantire, appartiene -a pieno titolo- al ristretto novero dei ’libri necessari’.
L'insostenibile leggerezza dell'essere
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L’ho letto ora e mi è piaciuto. Essendoci già la recensione,vi risparmio la mia! Ma giusto un paio delle frasi che mi hanno colpito e ho sottolineate ve le riporto:
“Non certo la necessità, bensì il caso è pieno di magia. Se l’amore deve essere indimenticabile, fin dal primo istante devono posarsi su di esso le coincidenze, come gli uccelli sulle spalle di Francesco d’Assisi.”
“L’amore comincia con una metafora. In altri termini: l’amore comincia nell’istante in cui la donna si iscrive con la sua prima parola nella nostra memoria poetica. “