L’isola del giorno prima di Umberto Eco

E il naufragar m’è dolce? Estate 1643. Un giovane e il suo viaggio nei mari del Sud. Un viaggio solitario. Un viaggio sfortunato, poiché naufragherà. L’unica salvezza? Un’isola che si erge a poca distanza. Un luogo all’apparenza ospitale, ma, si sa, le apparenze ingannano e dietro una piccola luce può nascondersi una grande ombra.

D’altra parte, quali sono le alternative? Il giovane scende dalla nave e inizia a esplorare quel luogo affascinante e misterioso. Per lui è tutto nuovo, si sente come un bambino in una stanza colma di regali pronti per essere scartati. Troverà solo meraviglie oppure quell’isola nasconde qualcosa di più?

Con il romanzo L’isola del giorno prima Umberto Eco ci dona una storia che ci catapulterà in un mondo lontano dal nostro. Un mondo apparentemente così lontano, che però sentiremo terribilmente vicino.

Pagine colme di emozioni contrastanti, parole scelte con cura che ci entreranno dentro e ci terranno compagnia. Un’ottima compagnia. Un libro da leggere e assaporare poco a poco, ma se conoscete lo stile di questo autore saprete che la smania s’impossesserà di noi.

Un libro dedicato a chi ama Eco, questo è ovvio. E chi non ha mai letto niente di lui potrebbe scoprire uno scrittore che riesce a stupire proprio quando meno ce l’aspettiamo. L’ennesima prova della sua genialità.