La Continentale
- Autore: Silvana la Spina
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2014
“La Continentale“ (Mondadori, 2014), l’ultimo romanzo di Silvana La Spina, ha dei connotati fortemente autobiografici. La protagonista è una bambina che, come l’autrice, ha una madre veneta e un padre siciliano. La madre è bella e bionda come un’attrice di cinema, di cui porta il nome; il padre, Pippo, bruno e affascinante, è un ufficiale interprete gravemente ferito in battaglia a El Alamein, costretto dal padre a ritornare in un piccolo paese nella piana di Catania, con moglie e figlia, per riprendere gli studi universitari. Per la “continentale”, come sarà chiamata da parenti, amici e concittadini, è "tutta colpa della guerra se era finita in Sicilia”, una terra di cui lei neanche immaginava l’esistenza e di cui, una volta scesa dal treno alla stazione ferroviaria di Catania -siamo negli anni quaranta-, conosce subito la miseria e la disperazione. Inevitabile mantenere per tutta la vita le dovute distanze e crescere la figlia proteggendola da tutte quelle “bestie” (come ama chiamare marito, suocera, suoceri e parenti tutti), dall’"incesto” (scambiato dalla protagonista in una malattia infettiva della pelle), dall’”ignoranza” (la continentale si reca dalla maestra tutti i giorni, parla con lei e si lamenta di tutto). Ingombrante per la sua fisicità, ostile per i suoi pregiudizi contro la terra che, di fatto, l’accolta con amore, bigotta a tal punto da sapere a memoria tutte le filastrocche su Sant’Antonio (la continentale è originaria di Padova) e a recitarle per la qualsiasi, una madre così non può non creare nella figlia scontri interiori che in parte sono superati e risolti con questo romanzo.
Silvana La Spina approfondisce lo scontro tra Nord e Sud che, di fatto, ha vissuto in prima persona e forse ha dentro di sé, in una prospettiva inedita: quella del rapporto tra madre e figlia. Una madre che ha dovuto “lottare tutta la vita con il pregiudizio di chi la doveva per forza credere facile conquista e donna perduta” e una figlia “allevata come Dio comanda per dimostrare che tutti i pregiudizi contro le continentali erano falsi”. Come dire l’ostentazione dello spirito continentale, il radicale antimeridionalismo da un lato e la diffidenza e i pregiudizi dall’altro sono in questo mémoire, dalla narrazione ironica, amara, paradossale il fondamento dell’eterna frattura tra Nord e Sud.
“Non facciamo neanche parte della stessa penisola. Ci dividono il mare e le lunghe soste prima di prendere il traghetto per Villa San Giovanni. Ci dividono malesseri diversi, velocità diverse e persino sogni diversi”.
La continentale
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