La Matriarca
- Autore: G.B. Stern
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Sonzogno
- Anno di pubblicazione: 2014
“L’albero di famiglia era accartocciato nella mano di Toni e non si riusciva a toglierlo: per parecchi giorni lo amò più delle bambole, di più del meraviglioso negozio di capelli in miniatura, con veri cappellini e veli minuscoli, sulle loro teste di manichino, che le aveva preso la Matriarca nel suo ultimo viaggio a Parigi. Lei adorava puntare il dito su quelli che conosceva dell’albero genealogico: zia Elsa, che viveva nella loro stessa strada, zio Fere Marcus, che viveva in quella strada pure lui, con Deb e Richard. (…) Toni era interessata a loro in particolare, perché erano posizionati tanto a destra sul foglio quanto lei stava a sinistra, perciò se lei era la più grande del più grande dei più grandi, loro dovevano essere i più piccoli del più piccolo dei più piccoli, in particolare Richard, che era più giovane di Deb”.
Gladys Bronwyn Stern o G.B. Stern è una grande scrittrice inglese del novecento spesso dimenticata. Irene Bignardi, critica cinematografica e letteraria, per la collana Bittersweet della Sonzogno ha scelto di ristampare dopo molti anni uno dei suoi capolavori “La Matriarca”. A quarant’anni dalla sua morte, di questa brillante produzione non si trovava in commercio più niente finché nel 2013 la più antica libreria di Londra, la Daunt Books, lo ha ripubblicato con il proprio marchio, offrendogli una seconda vita.
Paragonato ai “Buddenbrock” di Thomas Mann, ma certamente più leggero e allegro, il romanzo della Stern racconta le vicende di una famiglia ebrea, i Rakonitz, che hanno girovagato per tutta Europa prima di stabilirsi definitivamente a Londra. Protagonista incontrastata Anastasia, la Matriarca, dalla volontà indomabile, dalle idee chiare sin da quando, contro tutto e contro tutti, decide a soli sedici anni di sposarsi, e sposare suo cugino, Paul, di prendere le redini della casa e degli affari, di prendersi cura dei fratelli minori, rimasti orfani di madre e di sfornare una nidiata di figli, meglio se maschi. È lei che comanda e sovrintende al destino di fratelli, figli, cugini, nipoti, per non parlare delle sventurate nuore.
Una saga familiare centrata su una “tribù” di europei ebrei che attraversa un secolo di storia tra guerre, viaggi, fughe, scandali, capovolgimenti economici, ricambio generazionale, eppure senza mai perdere la fede nell’importanza della famiglia. L’albero genealogico della famiglia Rakonitz inizia con il matrimonio di Babette e Simon Rakonitz, nonni di Anastasia, da loro due nascono una serie di figli e nipoti che si disperdono per tutta l’Europa, ma che trovano in Anastasia un punto di riferimento costante e nella bella e ricca casa del West End di Londra un luogo per incontrarsi e festeggiare anniversari e ricorrenze ebraiche in lunghe tavolate piene di cibo.
La situazione della ricca e numerosa famiglia Rakonitz precipita quando lo zio più influente, Maximilliam, investe molto in una miniera, e gli altri membri maschi della famiglia seguono il suo esempio. Purtroppo, questa miniera è infruttuosa e l’affare è una truffa, il vasto patrimonio di famiglia, costruito in tanti anni, sparisce in un attimo. Molti muoiono d’infarto, alcuni commettono il suicidio, il risultato finale è che la famiglia è guidata definitivamente dalle donne.
Il drastico e repentino cambiamento economico non sposta la testarda Anastasia che non può separarsi dalla sua natura generosa e spendacciona e la famiglia allora cerca costantemente di risolvere i suoi pasticci. In particolare Toni, la sua prima e più amata nipote, una ragazza di grande carattere che è costretta ad abbandonare il suo sogno di diventare ballerina e mettersi subito a lavorare. Le donne dunque della generazione più giovane dei Rakonitz sono più moderne, e molte di loro, Toni inclusa, hanno successo in ciò che intraprendono, ma tutte prestano più attenzione alla carriera che alla casa e al matrimonio. Tutte, o quasi tutte, non vogliono ripetere l’errore della nonna, quello di sposare un cugino a soli sedici anni. Attraverso i loro sforzi, la famiglia rimane a galla.
Alla fine, assumono sempre più responsabilità verso il clan Rakonitz, anche se Anastasia sino alla fine le tratta come le sue piccole nipoti.
Stern non sviluppa mai completamente i conflitti umani che ci sono tra i tanti membri della famiglia, li accenna soltanto, dedicando molto più tempo a descrivere la famiglia e in particolar modo le donne che la compongono. Per questo “La Matriarca” è un romanzo femminista ante litteram e femminile per i molti ritratti di donne, decise, forti, inusuali, ma sempre, vecchia e nuova generazione, con un senso profondo di identità familiare.
[(The Matriarch)] [ By (author) G. B. Stern, By (author) Linda Grant ] [June, 2013]
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La Matriarca
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