La banda dei carusi
- Autore: Cristina Cassar Scalia
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2023
A porre termine a un imprevisto periodo di inattività del vicequestore aggiunto Giovanna Guarrasi, detta Vanina, nell’ultimo romanzo di Cristina Cassar Scalia, La banda dei carusi (Einaudi, 2023), è un efferato omicidio che la coinvolge in modo diretto e personale.
È una mattina di primavera, con il primo accenno di sole che invita a uscire di casa, quando Vaniva riceve la telefonata di Don Rosario Limoli, il sacerdote che nel difficile quartiere di San Cristoforo ha impiantato un centro di recupero per ragazzi tossicodipendenti o decisi ad affrancarsi da certi giri criminali.
Thomas Ruscica, uno dei suoi “carusi”, è stato ucciso con un colpo di rastrello alla testa nel capanno del lido per cui lavorava alla Playa, la lunga spiaggia di sabbia dorata alla periferia sud di Catania. La scena del crimine è stata alterata da Emanuela Greco che, in preda alla disperazione, confessa a Vanina di non essere andata a scuola per raggiungere Thomas al capanno: doveva parlargli dopo che la sera prima lui l’aveva lasciata.
Una volta varcata la soglia ha subito visto il corpo a terra e ha fatto forza per togliere il rastrello conficcato nella testa, attorno alla quale ha poi messo il cappuccio di una felpa. Il sacerdote l’ha trovata abbracciata a lui, mentre lo accarezzava.
Del caso si deve occupare anche il vicequestore Giustolisi in quanto la vittima era coinvolta in un’operazione antidroga: grazie al suo passato di tossicodipendente — Thomas era uno dei più determinati a volersi riscattare da quel mondo e dalla sua famiglia — conosceva bene le piazze di spaccio di San Cristoforo e chi le gestisce.
Il ragazzo, si scoprirà, si stava anche impegnando in prima persona nel salvare giovani donne dal giro di prostituzione: una specie di Superman del quartiere, proprio come il professore La Barbera, ammazzato pure lui.
Nel quartiere gira il nome di un probabile colpevole, ma Vanina, con la sua squadra, e il commissario in pensione Biagio Patanè sono convinti del contrario, proprio come la banda dei ragazzi di Don Rosario, i quali vogliono a tutti i costi aiutare a cercare l’assassino di Thomas e non c’è modo di farli desistere: nella coralità del racconto investigativo, emerge evidente come alla criminalità organizzata si possa opporre il forte desiderio di riscatto dei “carusi”, che lascia intravedere inediti sviluppi futuri.
Come le precedenti, anche questa indagine, pur essendo frutto della fantasia dell’autrice, si mantiene il più possibile fedele alla realtà di una squadra Mobile: come spiegato nei ringraziamenti finali, ciò è dovuto al fatto che, durante la scrittura, entra in azione una schiera di “consulenti-amici” esperti in materia, ai quali, per altro, ricorre sempre meno.
Ogni nuova uscita di questa serie conferma che, nel percorrere le trafficate vie del giallo italiano, il viaggio che il lettore compie in compagnia di Cristina Cassar Scalia e dei suoi personaggi è sempre nuovo ma, nello stesso tempo, rassicurante.
La banda dei carusi
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Cristina Cassar Scalia è una delle migliori gialliste italiane e il suo personaggio, Vanina Guarrasi, è balzato all’attenzione televisiva.
I pochi romanzi che ho letto della Scalia danno l’idea di una rappresentazione originale di una donna capace e affermata, ma anche in grado di vivere la sua vita appieno. E di farsi aiutare da una squadra bene assortita di colleghi tra cui spicca Patanè, commissario in pensione.
"La banda dei carusi" racconta la vicenda di un giovane , Thomas, ex tossicodipendente sulla via della redenzione, trovato morto in un capanno della spiaggia di Catania.
All’inizio tutto fa pensare a un delitto di mafia in quanto il giovane insieme al sacerdote che lo ha salvato era impegnato nel recupero di gente caduta nelle grinfie della mafia, ma il delitto è stato compiuto da inesperti e i sospetti cadono su Emanuela, giovane ricca che Thomas voleva lasciare per una ragazza misteriosa di nome Cetti.O forse no?
Vanina Guarrasi non è convinta e in questa idea è supportata da Chanel, verace siciliana dal nome altisonante anche se povera, che vuole diventare poliziotta e dalle intizioni di Patanè.
Ci saranno colpi di scena, rivelazioni inattese prima di arrivare al finale che, a dirla tutta, mi ha lasciata perplessa in quanto non combaciante con gli indizi rilevati nel corso del romanzo. L’impressione è di fretta da parte della scrittrice di voler finire un testo che avrebbe potuto essere sviluppato meglio.
Un altro aspetto che ho trovato fastidioso è l’eccessivo affollamento di personaggi minori che disturbano l’attenzione del lettore sull’indagine tanto che a volte si ha l’impressione di non trovarsi in un romanzo giallo, ma parzialmente biografico.Questo rende l’opera inferiore al "Talento del cappellano", libro molto più
compatto e ragionato.
Note positive ce ne sono come i simpatici siparietti tra Patanè e la gelosa consorte e le manie alimentari di Vanina con incursioni linguistiche nel più puro dialetto catanese chiaramente per l’influenza di Camilleri.
Un buon libro da leggere nelle serate autunnali e invernali, pur con qualche riserva.