La cartolina di Anne Berest

Anne Berest approda sulla scena letteraria con un libro emozionante, intitolato La cartolina, edito dalla casa editrice e/o (traduzione di Alberto Bracci Testasecca). Il libro è una dolorosa quanto faticosa ricostruzione letteraria della propria storia personale dell’autrice stessa e della sua famiglia.

Definito come:

Uno dei grandi libri dell’anno. Un romanzo vero, una ricostruzione storica, un’indagine contemporanea, un giallo iniziatico.

Il libro prende l’avvio dal ricevimento tardivo di una cartolina, appunto, il cui contenuto è dato da quattro nomi: Ephraim, Emma, Noemi, Jacques. Chi sono costoro? Sono i nomi degli zii e dei nonni della madre , Lelia, dell’autrice stessa. Che cosa vuol significare questa cartolina? E da chi è stata spedita e perché?
Inizia così un lungo percorso di indagine compiuta dall’autrice, volta a capire il perché e il per come della vita della sua famiglia.
Un’indagine storica che inizia con il racconto e la biografia dei suoi nonni che fuggono dalla Russia perché sono ebrei. Vagano alla ricerca di un po’ di serenità, prima in Lettonia, poi in Palestina e in ultimo in Francia. Troveranno mai la “Terra Promessa” o sono destinati ad un travaglio interiore che li porterà allo sterminio totale?

Una biografia differente, condotta con eleganza di scrittura, e frutto di una ricerca precisa ed affascinante. Un libro sull’Olocausto, ma non solo. Un romanzo che induce alla riflessione e al ricordo.
Una riflessione differente, perché ciò che è accaduto non debba più verificarsi. Una ennesima testimonianza di un periodo lugubre e buio da non dimenticare, che coinvolge il lettore con rara sensibilità letteraria. Una delle più belle letture che ho fatto.