La croce ottagona. Mille anni di storia dell’ordine di Malta
- Autore: Marcello Maria Marrocco Trischitta
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2014
Il primo atto fu l’acquisizione dell’Ospedale di San Giovanni, in una Gerusalemme dove il sangue dei musulmani scorreva per le strade come un fiume, il 15 luglio 1099. Ma il rosso sul fondo alla croce-simbolo dei Cavalieri di Malta non ricorda quel sangue. Dieci secoli di storia dell’Ordine gerosolimitano sono ben trattati in un saggio postumo del giornalista Marcello Maria Marrocco Trischitta, “La Croce Ottagona. Mille anni di storia dell’Ordine di Malta”, pubblicato nel giugno 2014 dalle edizioni Mattioli 1885 di Fidenza, Parma (254 pagine 19 euro).
L’autore è stato redattore e inviato speciale di alcuni dei maggiori quotidiani italiani, dal Giornale d’Italia al Resto del Carlino, alla Nazione. Per vent’anni ha lavorato al Corriere della Sera. Laureato in Scienze politiche, ha insegnato giornalismo alla LUISS di Roma. È scomparso a soli 58 anni, proprio mentre ultimava quest’opera.
Il suo studio sull’Ordine, al quale apparteneva quale cavaliere di onore e devozione, è stato completato dal figlio Massimiliano.5
Nella prefazione, un importante e altrettanto scomparso collega, il cronista e storico Paolo Granzotto, ha messo in luce la passione e al tempo stesso l’indipendenza intellettuale con cui l’amico aveva realizzato un libro di storia rigoroso nei contenuti, ma scritto con un linguaggio piano, accattivante, accessibile anche al lettore non accademico.
Per mille anni, il Sovrano Militare Ordine di Malta ha mantenuto saldo l’impegno dei suoi appartenenti di servire i deboli e difendere la Cristianità, ispirati dal motto Tuitio fidei et obsequium pauperum. Nati nell’XI secolo come Cavalieri Giovanniti, diventati poi di Malta, i Gerosolimitani si sono battuti ed hanno rappresentato il baluardo dell’Occidente cristiano contro l’Islam e la Mezzaluna ottomana. Hanno fatto base a Gerusalemme, poi nell’isola di Rodi e da qui sono passati a quella di Malta, solcando intanto il Mediterraneo con i loro battelli, per contenere le scorrerie dei pirati saraceni e fermare l’espansione maomettana verso l’Europa.
Sulle loro insegne, videro prima campeggiare la croce latina, bianca su campo rosso, adottata dai Cavalieri di Rodi, in cui si erano trasformati i religiosi guerrieri dell’Ordine monastico dei Cavalieri di San Giovanni, detti anche Ospitalieri, perché reggevano l’ospedale giovannita fondato a Gerusalemme dalla Repubblica amalfitana nel 1023 per curare i pellegrini in Terra Santa. Quando sostituirono al simbolo crociato rodiense la croce bianca a otto punte, prima su campo rosso poi su campo nero, i Cavalieri - a questo punto di Malta – riadottarono l’insegna ottagona amalfitana, attribuendo a ciascuna delle punte stesse il compito di rappresentare le otto Beatitudini divine, vale a dire le doti che un buon cavaliere deve necessariamente possedere.
Tolta la Città Santa ai musulmani, con la sanguinosa presa nell’estate 1099, nel corso della prima crociata, il condottiero Goffredo di Buglione aveva voluto rendere omaggio agli umili frati che avevano per mezzo secolo gestito l’ospedale intitolato al Battista. Era anche riconoscente, perché durante l’assedio crociato i religiosi, espulsi dal governatore musulmano, si erano prodigati nell’assistenza ai feriti nel campo cristiano fuori le mura.
Ma il gesto di Goffredo serviva anche a distogliere l’attenzione dal feroce trattamento inflitto ai musulmani una volta conquistata Gerusalemme: 70 mila trucidati, praticamente quasi tutti i maomettani, di ogni età e sesso.
Per sancire il valore religioso della crociata, monaci e cavalieri entrati nella congregazione erano stati riconosciuti come appartenenti ad una istituzione ufficialmente eretta nel corpo della Chiesa: l’Ordine Ospitaliero di San Giovanni in Gerusalemme.
Di fatto, non si riusciva a distinguere tra religiosi e guerrieri, dal momento che chi otteneva la solenne ordinazione era l’uno e l’altro, sebbene gli aspetti laicali e militari finissero per avere il sopravvento.
Cacciati dalla Terra Santa, riconquistata dal Saladino, i Giovanniti raggiunsero l’isola di Rodi, che tennero per due secoli. Alla caduta di quella roccaforte, dopo una diaspora durata sette anni presero possesso di Malta, che difesero vittoriosamente dalle ripetute offensive ottomane.
Una flotta dell’Ordine concorse alla vittoria cristiana nella battaglia navale di Lepanto, nel 1571.
Sopravvissuto all’onda islamica, l’Ordine di Malta venne disperso da un cristiano, il generale corso Napoleone Bonaparte, che il 12 aprile 1798 mise fine a tre secoli di presenza della croce ottagona nell’isola, poi conquistata dagli inglesi.
I Cavalieri si divisero in tutta Europa e riacquisirono il carattere principale di ordine religioso e umanitario.
Oggi la croce ottagona è il simbolo della Sovranità militare di Malta e Ordine di San Giovanni. I Cavalieri hanno sede a Roma e sono parte della Chiesa Cattolica. Esistono
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