La dama nera di Sally O’Reilly

L’amore senza confini di William Shakespeare per la sua dark lady dei “Sonetti”

Alto e snello, occhi infossati, ma sguardo vigile, penetrante. È così che Aemilia lo vede per la prima volta tenere testa alla regina Elisabetta, irritata per come ha trattato la donna nell’opera teatrale appena ammirata, “La bisbetica domata”. Perché quel giovane è William Shakespeare. È lui ad averla colpita così intensamente, ma anche lei lo ha conquistato, con la sua cultura, oltre all’indubbia avvenenza, in grado com’è di citare Ovidio e non a sproposito.

Il drammaturgo e la fanciulla di Corte, amante di un militare quarant’anni più anziano di lei: un incontro che si chiude con uno scontro, visto il carattere irritabile di entrambi. Il bardo di Stratford sull’Avon ed Aemilia Bassano, ragazza vivace, intelligente, impaziente, d’incarnato scuro, che le deriva dalle origini italiane, entrano in conflitto, si graffiano virtualmente, si stuzzicano con ficcanti letterine scambiate firmandosi come i personaggi della commedia: Caterina e Petruccio. È una delle soluzioni creative di Sally O’Reilly, la giornalista inglese autrice di un romanzo storico-rosa, “La dama nera”, tra passione senza tempo e ricostruzione di ambienti elisabettiani, edito da Sonzogno, 442 pagine 19 euro.

Aemilia risponde in incognito, almeno così crede (scrive volutamente con la sinistra), alle notarelle che questo Petruccio le invia con una vena di impertinenza che si trasforma in chiara impudenza quando il pennivendolo, come lo apostrofa lei, getta la maschera e si rivolge, sempre per iscritto, chiamandola per nome e firmandosi per intero e in chiaro. Ma soprattutto dichiarandosi ammaliato dalle grazie non comuni di questa tentatrice, angelo, strega. Ma come si permette? Con chi crede di avere a che fare? La tratta da prostituta? Un appuntamento in un teatro a vedere un dramma del suo amico Marlowe? Non è una donnaccia di cui si possa disporre a piacimento! Ha forse perduto la ragione?
Nonostante questo sfogo, in poche righe è perdutamente presa. È straordinario come Sally riesca a rendere efficacemente il divampare di una passione bruciante. Alcuni definiscono l’amore come una specie di febbre, se questo è una specie di amore di fatto è una pericolosa malattia – scrive O’Reilly e pensa Aemilia – se questo è amore meriterebbe un certo rispetto. Non c’è molto amore a Corte, solo uomini di carriera e donne di carriera e scopate di carriera. Se questo è amore, è di questo che ho bisogno. Devo averlo. La lettera di Shakespeare l’ha contagiata con la sua insania.
Due pazzi innamorati. Lei è angelo e strega per lui. Una relazione sensuale, a volte dolce, altre prepotente. Eroticissima. Sono giovani, si amano, lo faranno a fasi alterne per tutta la vita. Ovviamente senza sposarsi, poiché uniti ad altra/altri.

Shakepseare in love, dunque. Amore, letteratura e un po’ di stregoneria, che nel romanzo c’è e non guasta. Una lettura varia, non banale, sempre ricca di spunti e inventiva.

Perchè dama in nero? Aemilia Lanyer (in quanto sposa del cugino Alfonso Lanyer) è la dark lady dei “Sonetti” del grande scrittore inglese.
Sally O’Reilly mescola invenzione e realtà storica. La giovane Bassano è orfana di un musicista veneziano, cresciuta a Corte colta e istruita, diversamente dalle altre nobili dell’epoca, tanto da diventare la prima poetessa anglosassone, in un’epoca così elegante per i costumi quanto segnata da sordide lotte di potere, uno scenario in chiaroscuro, in bilico tra il fascino della bellezza e le più ripugnanti viltà umane.

L’autrice, appassionata del periodo elisabettiano e innamorata della sua antenata nel mondo delle lettere, capace di grande sensibilità e ispirazione ma disposta a tutto, anche a passare il confine dell’occulto per difendere quanto ama di più, suo figlio.
Una donna irresistibile e fragile allo stesso tempo, capace di consumarsi in amore come di resistere ai colpi della più oltraggiosa sfortuna, come William fa dire al suo immortale Amleto.