La fabbrica dell’obbedienza
- Autore: Ermanno Rea
- Genere: Religioni
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Feltrinelli
- Anno di pubblicazione: 2011
“Quest’Italia, tanto favorita dalla natura, è rimasta enormemente indietro rispetto agli altri paesi per tutto ciò che è meccanica e tecnica, sulle quali senza dubbio si fonda ogni progresso verso un’ esistenza più comoda e più sciolta”.
(Goethe, “Viaggio in Italia”)
La fabbrica dell’obbedienza di Ermanno Rea inizia con lo storico scritto del 1600 che cita il più importante “no” pronunciato nella storia dell’Italia. Giordano Bruno fu l’ultimo uomo a non farsi piegare dalla Chiesa, scegliendo il rogo in Campo de’ Fiori il 17 febbraio del 1600, piuttosto che rinunciare alle sue idee. Questo libro, il cui titolo già fa intuire le intenzioni dell’autore, riporta un sottotitolo, “il lato oscuro e complice degli italiani”, che fa discutere sul ruolo attivo del popolo italiano nella sottomissione volontaria e involontaria al potere-volere della Chiesa. Rea invita il lettore in un lungo percorso, portandolo per mano ad affrontare i vari momenti storici che avrebbero potuto segnare una svolta per il popolo italiano.
Dal Concilio di Trento, che nel 1545 diede avvio alla Controriforma, fino a Berlusconi nulla è cambiato e sembra quasi che l’italiano sia felicemente suddito di Santa Romana Chiesa. La Controriforma crea un uomo che ha bisogno di una guida, di un intermediario. Spegne, in questo modo, tutta la naturale propensione verso la ricerca e creazione.
In effetti, sembra assurdo che, laici e non, siamo tutti soggiogati dai preti e dalle istituzioni ecclesiastiche, ma leggendo queste pagine ci si sofferma a riflettere su molti accadimenti, anche recenti (vedi il caso Marrazzo, ex governatore della regione Lazio), che mettono in risalto proprio questo nostro atteggiamento di sottomissione.
Ermanno Rea dice che questo libro è nato per caso. Dopo aver tenuto delle conferenze nel Vermont sul carattere degli italiani, mette insieme i suoi scritti, li ricollega e ne nasce un capolavoro di accuse e passione civile. Un libro studio permeato di valore storico e civile che tutti dovrebbero leggere.
Ermanno Rea è uno scrittore e giornalista italiano. I suoi libri sono prevalentemente inchieste. Rea ha vinto il Premio Viareggio nel 1996 con il romanzo autobiografico “Mistero napoletano” e il Premio Campiello nel 1999 con “Fuochi fiammanti a un’ora di notte”.
La fabbrica dell'obbedienza
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