La felicità come optional
- Autore: Lory Del Santo
- Genere: Storie vere
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Giraldi Editore
- Anno di pubblicazione: 2021
In poco più di duecento pagine sono raccolti i pensieri che le notti hanno affollato la sua mente, i ricordi di un amore passionale, l’infanzia con le suore, l’arrivo a Roma appena ventenne, il successo desiderato, i figli amatissimi e voluti a tutti i costi. Sono sincera, non amo le biografie di personaggi illustri, penso siano autocelebrazioni, e del libro di Lory Del Santo, uscito da poche settimane e pubblicato da Giraldi Editore, ho sfogliato inizialmente le pagine, ne ho letta qualcuna e allontanando da me preconcetti e pregiudizi sono arrivata con rispetto alla fine dei capitoli, mirabilmente sorpresa ed emozionata.
Mi lega all’autrice la parola chiave dei suoi pensieri, la felicità come optional, e il suo viaggio, che faccio mio, “nell’aldiqua”, cercando di allontanare il dolore, “una tortura che non si può fermare”. Lontano da essere un libro di pettegolezzi, morbosità o di istruzioni d’uso per il successo, La felicità come optional è un’autobiografia di pensieri, di riflessioni di Lory scritti su fogli di carta bianca, tovaglioli e taccuini nel corso della sua vita. Riflessioni sul presente e sul futuro, provando a chiudere gli occhi lentamente, e sul passato che spaventa.
Una donna intelligente ed erudita che vive i suoi anni più maturi con apparente serenità, con molti sogni realizzati e altri avvenimenti “che neanche lontanamente immaginati hanno minato per sempre la possibilità di essere felice”. Si legge della sua vita più intima, quella di una donna che ha amato follemente, che ha incontrato politici e potenti del tempo, che ha vissuto tra Londra, Parigi e New York “riuscendo così a sfidare i confini della sua città” che le stava stretta. Una donna misteriosa, ammaliante, sexy, che ha avuto vicissitudini e molte sofferenze, che ha voluto essere libera e indipendente senza giungere mai a nessun compromesso con l’uomo amato, e che con la saggezza degli anni fin qui vissuti ha avuto coraggio a mettere a nudo la propria anima. Non le sarà stato facile, ho immaginato le sue lacrime che scendevano lente e silenziose sul volto volutamente immobile, nel suo mondo popolato di fantasmi e stelle filanti.
“I ricordi sono un’arma che uso per punirmi, per colpevolizzarmi. Guardare avanti è per me fuggire dal passato".
Lory è nata in una stalla, nel luogo più caldo del casolare dove viveva la sua famiglia, in una terra povera nel dopoguerra: le memorie di fame ed emigrazioni sono pagine della nostra storia. Il rapporto conflittuale con la madre è uno dei temi più affrontato nel libro. Una relazione difficile, ancora oggi irrecuperabile, nonostante Lory abbia apprezzato i suoi numerosi sacrifici.
Lavorava fin da piccola nei campi nel suo villaggio di montagna, poi venne mandata a Verona presso dei parenti, dove incontrò e sposò un bel contadino.
Una sera mentre era già pronta in tavola la cena, il padre uscì di casa con un amico per un caffè al bar e non fece più ritorno. Un incidente automobilistico lo portò via. Lory aveva poco più di tre anni e ricorda ancora le urla e i pianti della madre. L’infanzia di Lory è stata di solitudine, in quel casolare con il bagno all’esterno vicino ai campi, costruito con assi di legno e poi a Verona, città nella quale la madre trovò un lavoro che la teneva fuori casa tutto il giorno ma che le permetteva, da giovane vedova, di crescere le figlie. Del Santo ricorda e descrive con minuziosità il freddo intenso che le gelava le ossa.
“La solitudine accompagnata alla povertà è ancora più impressionante”.
La felicità come optiona l è un libro di memoir di una donna romantica ed emancipata, autoironica, che adora chiacchierare perché “la vita va consumata fragorosamente”, ma che in fondo non rivela tutto di se stessa perché, come lei scrive, le sconfitte vanno vissute da soli. Una donna “libera di decidere, volere, provare”, di successo, all’apparenza normale ma con una maschera che ben cela “la sua anima stratificata”. Rivive il suo passato continuamente e nonostante le tragedie vissute cerca sempre di convincersi “che può raggiungere la pace della sua anima e quindi toccare la felicità”. Solo toccarla!
La felicità come optional
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