La monogamia dei calzini di Giulia Pretta

La monogamia dei calzini (le plurali, 2022) di Giulia Pretta è un romanzo che nonostante il tono leggero e ironico affronta un argomento molto complesso, l’Alzheimer, per di più in forma precoce.
In fondo però è una storia d’amore, un amore nato tra i giochi di ruolo con gli amici ma che improvvisamente si trova a fare i conti con la malattia.

Già nell’incipit viene introdotto quello che sarà l’argomento principale, anche se poi verrà ripreso solo nella seconda parte del romanzo.

Chi dice che dopo una relazione decennale non ci sia più il brivido delle prime volte? Alice si sentiva fortunata: riusciva ancora a far colpo sul suo compagno in una sala da ballo affollata, come se fossero due perfetti sconosciuti pieni di lussuria.
Bastava solo un pizzico di Alzheimer per realizzare l’alchimia.

Nella prima parte conosciamo i protagonisti, Alberto e Alice, con il loro rapporto fatto di complicità e piccoli dissidi, felicità e problemi, ironia e rispetto. Ironia e rispetto che li aiutano ad affrontare anche gli eventi fuori del loro controllo, anche quando uno di loro si smarrisce, lasciando l’altro come un calzino spaiato.

Alberto iniziò a tirare i laccetti di plastica per dividere le coppie di calze.
[…]
Alice gliele tolse di mano: «Lascia stare. In fondo i calzini stanno bene accoppiati».
«Fino a che uno non si perde in lavatrice».

Alberto e Alice mettono in atto tutti i trucchi possibili per accettare e affrontare la malattia, per mantenere il più possibile almeno una parvenza di quotidianità.
L’amore che traspare è solido, la protagonista dietro l’apparente freddezza e nonostante l’ovvia frustrazione rivela grande umanità.

Dalla postfazione di Roberta Lepri:

A cosa sareste disposti a rinunciare per amore? […] Alice è pronta a tutto, anche a fare a meno del proprio dolore, che potrebbe travolgere il compagno malato.

I luoghi della casa, le stanze, la mansarda, il giardino, fanno da palcoscenico alla vicenda. Ogni capitolo è introdotto dal disegno della pianta della casa con evidenziato il luogo in cui si volge quella parte della storia.
La pianta pian piano sbiadisce, come la memoria di Alberto, e alla fine non resta più nulla.
La soluzione che Giulia Pretta ci propone non è realistica nelle condizioni attuali, più che un finale veramente credibile un altro argomento importante proposto alla riflessione.

Giulia Pretta, cofondatrice della scuola di scrittura Martin Eden di Padova, tiene corsi di scrittura ed è editor di narrativa. Collabora con la rivista online CriticaLetteraria e, oltre a La monogamia dei calzini, ha pubblicato il romanzo L’ultima pagina (Ciesse Edizioni, 2019).