La morte non ha rispetto
- Autore: Daniela Piazza
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Laurana
- Anno di pubblicazione: 2022
La morte non ha rispetto di Daniela Piazza ha vinto il Premio Nebbia Gialla per romanzi inediti, sesta edizione. Vincita più che meritata, sia per la trama ben congegnata che per qualità di scrittura e alto tasso di mistero.
Il libro, pubblicato nel 2022 da Laurana Editore, è ambientato in un piccolo paesino della Liguria, ovvero a Celle Ligure:
Era un paesino tranquillo, che si animava un poco solo nella stagione balneare e dove il problema più grosso erano le liti tra vicini e qualche, per fortuna non troppo frequente, furto in appartamento o atto di vandalismo ai danni del patrimonio pubblico.
L’idilliaca pace è rotta da una uccisione devastante. Infatti, il parroco, don Luigi, viene trovato morto:
Una grande figura coperta da un incongruo indumento giallo, forse un accappatoio di spugna, era riversa a faccia in giù sul pavimento a scacchi bianconeri. Il colore chiassoso e allegro della sopravveste contrastava in modo macabro e stridente con l’immobilità del corpo e con la chiazza rosso scuro che impiastricciava i capelli castani appena screziati di grigio.
Si tratta di un’uccisione orrenda:
L’uomo aveva braccia e gambe allargate in modo scomposto e da sotto quello sgargiante accappatoio le sembrò di intravedere un pigiama a righe. Un piede calzava una vecchia pantofola di cuoio consumata. La seconda pantofola si era sfilata ed era finita poco più in là.
Chi ha commesso un tale, ignobile, atto? Per quale motivo la perpetua del sacerdote, Margherita, non si trova in canonica?
Di giorno, durante la settimana, il parroco di Celle Ligure andava sempre di fretta.
Scavare nella vita, all’apparenza innocua, di Don Luigi sarà il primo passo per giungere alla cattura del colpevole. Ma sarà sufficiente?
Un giallo classico, scritto e reso tramite una scrittura elegante e precisa. La trama è compatta, e il mistero aleggia indisturbato.
Personaggi minuziosamente descritti caratterizzano una lettura di genere che attrae il lettore, fino alla risoluzione finale, del tutto inaspettata.
Su tutto il narrato agisce un filo lungo rosso, rappresentato dalla concezione per cui:
La morte proprio non ha rispetto per nulla e per nessuno. Si aspettava una scena raccapricciante, ma quella scena era resa ancor più drammatica proprio dalla prosaicità dei dettagli: l’orrendo accappatoio giallo, le pantofole sformate, il miscuglio di sangue e cibo per terra, gli oggetti sparsi. Tutto sembrava proprio un insulto alla dignità e alla compostezza che caratterizzava don Luigi da vivo.
Una lettura che coinvolge, emozionando.
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