La notte del bene
- Autore: Sara Fruner
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Bollati Boringhieri
- Anno di pubblicazione: 2022
Dal 2017, Sara Fruner, nata a Riva del Garda, scrive anche in inglese: per motivi di lavoro inerenti alla sua passione per la letteratura, la poesia e perché è attratta da quando era adolescente dalla lingua inglese, che ama disperatamente, così diversa e distante dall’italiano.
Tanto che Fruner ha scritto un libro di poesie in inglese, un azzardo, perché non sono tantissimi gli scrittori e le scrittrici che riescono a passare da una lingua all’altra. Sempre Fruner, però, per i suoi due romanzi ha scelto la sua lingua originale, mentre ha ritenuto che per le sue poesie fosse più consona l’asciuttezza, le frasi brevi, tipiche dellinglese scritto. Dopo l’esordio narrativo con L’istante largo, che è piaciuto molto agli addetti ai lavori, è stato pubblicato La notte del bene (Bollati Boringhieri, 2022), un titolo poetico e suggestivo per un romanzo che sembra un riuscito mix tra una storia sentimentale e un manuale per superare blocchi emotivi e frustrazioni con la terapia di coppia. In realtà, questa fusione è molto raffinata, e a volte ha proprio le caratteristiche di un ""giallo", quelli che quando hai scoperto chi è il ladro o l’assassino ti devi ricredere, perché un personaggio marginale prende il sopravvento e diventa il protagonista principale del libro.
Nello scompartimento di un treno viaggiano Ettore e Elena, entrambi belli, laureati, un colpo di fulmine. Ettore è entusiasta di fare l’architetto nello studio più grande della città. Elena, anche se ci aveva messo di più, era una fuoricorso, aveva poi avuto grandi elogi, per la sua laurea in Lettere e Filosofia. Subito, dopo una trentina di pagine assistiamo al matrimonio dei due ragazzi che non stanno attenti, si amano in modo appassionato, tanto che Elena resta incinta, poco dopo il matrimonio. Lo tengono il bambino, ma da lì il romanzo di Fruner diventa un’altra opera. Dolorosa, assurda, devastante. Elena sta dietro al bambino tutto il giorno, è preoccupata per ogni singolo istante. Diventa paranoica e ossessiva. Non prende più le medicine che le aveva prescritto lo psichiatra, di cui era a conoscenza anche lo psicologo di Elena.
È una cosa inaudita: noi lettori veniamo a sapere, ma lo avevamo sospettato, quanto sia stato orribile quello che era accaduto a Elena da piccola. Era con la madre, ma semplicemente non c’era più. Si erano fermate in un posto e la madre si era distratta. Tre giorni fuori di casa e lei così piccola, fragile. Qualcuno l’aveva presa. Non diciamo oltre. E in questo inferno privato Ettore non riesce a stare con il bambino, perché le sta portando via la moglie, ormai irriconoscibile.
Ma anche Ettore ha avuto dei trami continui, basti pensare che la madre naturale lo lasciò in custodia all’ospedale dove era nato per poi finire in un istituto per essere adottato. La storia poteva avere una chiusura così, ma Matilde, la segretaria di Ettore, diventa il Deus ex machina di tutta la vicenda, suo malgrado.
La notte del bene è un libro commovente, ma anche che suscita terrore; lo scrittore André Aciman, diventato famoso per il suo libro Chiamami col tuo nome, che è diventato un film di successo con la regia di Luca Guadagnino, dice di Sara Fruner che "è una maga della parola".
E forse, allontanandoci da questo bellissimo romanzo, dovremmo capire perché tanti bambini non hanno l’amore dei genitori. Anche di genitori che non hanno avuto le esperienze terribili di Ettore e Elena.
La notte del bene
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